Giovinezza, Giovinezza

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Franco Rossi
SOGGETTO Dal romanzo omonimo di Luigi Preti
SCENEGGIATURA Vittorio Bonicelli, Franco Rossi
FOTOGRAFIA Vittorio Storaro (bianconero)
MONTAGGIO Giorgio Serralonga
MUSICA Piero Piccioni
INTERPRETI Alain Noury, Katia Moguy, Roberto Lande
PRODUZIONE Elio Scardamaglia e Ugo Guerra
DURATA 108'
ORIGINE Italia, 1969
REPERIBILITA' Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Triennio
PERCORSI

Amici per la pelle

Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Ferrara, 1936-1941. Giordano e Mariuccia, fratello e sorella, formano con Giulio un consolidato trio d'amici. I primi due appartengono alla media borghesia agraria, mentre il terzo è di origini più umili. Quando il Fascismo imperversa con la proclamazione dell'Impero e la guerra di Spagna, si trovano ad avere all'incirca vent'anni. Dietro la loro apparente spensieratezza, si cela una crescente inquietudine: Giordano, in contrasto con il padre, convinto assertore del regime, matura una convinta coscienza antifascista, Giulio aderisce al Fascismo in modo sempre più critico e nel contempo concepisce un amore impossibile per Mariuccia. Alla fine lo scoppio della seconda guerra mondiale divide definitivamente i destini dei tre giovani.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film cerca di evocare l'atmosfera della provincia italiana negli anni del Fascismo: Ferrara diventa così, con i suoi antichi portici, i caffè pieni di fumo, i vicoli brumosi, i pioppeti lungo il Po un microcosmo accogliente e rassicurante, ricostruito più sul filo di una memoria affettuosa e indulgente che di una pur presente e attendibile verosimiglianza storica.

Giordano rappresenta la coscienza inquieta di un borghese che vive con senso di colpa i privilegi che il regime gli garantisce e riverbera nel proprio antifascismo le ansie di una ribellione generazionale alla figura paterna.

Giulio simboleggia l'adesione entusiastica e ingenua di parte dei ceti popolari al Fascismo, salvo poi sperimentare l'impossibilità di una riformabilità in senso democratico di un Regime che sta precipitando nel baratro dell'alleanza con il Nazismo.

Mariuccia, figura eterea ed inafferrabile, soffusa da un alone di impenetrabile mistero, sospesa in una dimensione di sogno, accetta alla fine con coraggio un destino di dolore e infelicità.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il titolo del film è evidentemente ambivalente: da una parte fa riferimento all'inno fascista e quindi al contesto storico in cui si inserisce la vicenda, dall'altra invece allude alla stagione della giovinezza vissuta dai protagonisti e raffigurata come età di slanci e inquietudini, di illusioni e ansie.

L'opera di Rossi, pur riuscendo in più di un momento a tradurre i caratteristici incanti e turbamenti dei vent'anni, come pure a trasmettere con una certa efficacia le atmosfere degli anni trenta, stenta nel dare unità e compattezza al tutto, sovraccaricando il testo di significati e rimandi e finendo un po' schiacciata dall'ambizione di voler dire troppe cose.

Più apprezzabile invece la scelta stilistica, ispirata alla nouvelle vague francese di quegli anni, di ricorrere ad un montaggio asincronico e frammentario, contaminato da immagini documentaristiche e nervoso e irrequieto come l'esistenza dei protagonisti.

Da sottolineare infine la splendida fotografia in bianconero di Vittorio Storaro alla sua prova d'esordio.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia   A) Il Fascismo negli anni del maggior consenso: dalla proclamazione dell'Impero alle leggi antisemite.

   B) La vita quotidiana negli anni del Fascismo.

   C) I Littoriali della cultura.

Italiano   Confronto tra il romanzo di Preti e il film.