L'Ottavo giorno

TITOLO ORIGINALE Le huitième jour
REGIA Jaco Van Dormael
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Jaco Van Dormael
FOTOGRAFIA Walter Vanden Ende (colori)
MONTAGGIO Susana Rossberg
MUSICA Pierre Van Dormael
INTERPRETI Daniel Auteuil, Pascal Duquenne, Miou-Miou
PRODUZIONE Philippe Godeau per Pan-Européenne Production, HomeMade Films, TF1 Films Production, RTL-TVI, Workng Title, D.A. Films.
DURATA 118’
ORIGINE Belgio/Francia, 1996
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Biennio-Triennio
PERCORSI

Matti da slegare

Handicap/Diversità/Uomo e Società

 

TRAMA

Harry è un affermato professionista troppo dedito al proprio lavoro, tanto da essere stato lasciato dalla moglie e dalla figlia. Un giorno si imbatte in Georges, un ragazzo down appena fuggito dall’istituto in cui è ricoverato per tornare da una madre, della cui morte è consapevole solo in alcuni momenti di lucidità. Dopo aver superato il senso di fastidio che inizialmente Georges gli procura per i guai che combina, Harry si affeziona all’handicappato e se lo porta dietro in un peregrinare senza meta che si conclude a casa della moglie e della figlia da lui separate. Ormai Harry non può più fare a meno di Georges, ma quest’ultimo è costretto a ritornare nell’istituto di provenienza.

  

TRACCIA TEMATICA

La vita monotona e ingessata di Harry, alla cui affermazione sul piano professionale corrisponde una profonda insoddisfazione su quello esistenziale, viene rivoluzionata dall’irruzione di Georges, che sconvolgendogli tutti i parametri di riferimento lo riconsegna ad un dimenticato (o mai posseduto) gusto per la trasgressione e i piaceri più semplici.

Georges è il più classico dei matti da slegare, nel senso che risulta in grado di innervare di nuove energie la vita appannata dei normali: quanto preziosi sono i risultati di questa contaminazione, tanto assurda e nefasta ci appare la segregazione e l’isolamento dei diversi.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Alla mostra del Cinema di Cannes del 1996 Pascal Duquenne, l’attore down che nel film interpreta il ruolo di Georges, ha vinto la Palma d’oro per la migliore interpretazione maschile. E’ stato il meritato premio alla scelta del regista di utilizzare un vero down e non un attore affermato e conosciuto (come il Dustin Hoffman di Rain Man).

Van Dormael, regista abituato a muoversi su diversi moduli stilistici facendo riferimento alla pluralità dei linguaggi audiovisivi, pur disciplinando la sua esuberanza espressiva rispetto ad un film strabordante come Toto le héros, non rinuncia alla sua vena visionaria, come le apparizioni kitsch del cantante Luis Mariano o l’autoironica visione dei Mongoli, gustose invenzioni che alleggeriscono il film dall’incombente rischio di scivolare in un facile sentimentalismo lacrimevole.

  

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Scienze   La sindrome Down.

Diritto   La legislazione italiana sui manicomi.