Ritorno dal nulla

TITOLO ORIGINALE The Basketball Diaries
REGIA Scott Kalvert
SOGGETTO Dal romanzo di Jim Carroll "Jim entra nel campo di basket"
SCENEGGIATURA Bryan Goluboff
FOTOGRAFIA David Phillis (colori)
MUSICA Greame Revelle
MONTAGGIO Dana Consdon
INTERPRETI Leonardo Di Caprio, Lorraine Bracco, Bruno Kirby
PRODUZIONE Produzione Island Pictures per la Polygram Film International
DURATA 70'
ORIGINE USA, 1995
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Classe quinta
PERCORSI

Lo schermo tossico

Il disagio/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Ispirato all'autobiografia di Jim Carroll, il film racconta la sua discesa nell'inferno della droga prima della disintossicazione e dell' affermazione come ammirato poeta e scrittore. Da promessa della pallacanestro e da studente irrequieto e indisciplinato, ma vitale nella sua ansia di esperienze e nella sua intelligenza vivace, Jim si trasforma in relitto umano alla deriva completamente schiavo dell'eroina, attraversando tutte le tappe della degradazione.

 

TRACCIA TEMATICA

Jim è inserito in quello che si chiama un contesto a rischio: vive in un ambiente urbano degradato, è privo di un riferimento paterno, frequenta una scuola cattolica ispirata a metodi educativi autoritari e repressivi, coltiva amicizie contigue al mondo della microcriminalità, inoltre Bob, il leader carismatico del gruppo e che si direbbe provvisto di maggior maturità, muore di leucemia.

Per quanto dotato di sensibilità e creatività, che si esprimono in un diario poetico che già mette in evidenza il suo talento letterario, finisce nel tunnel della droga e questo ci viene presentato come l'esito quasi obbligato di un destino segnato. Jim attraversa così tutti i luoghi canonici dell'autodistruzione, sempre immerso in una cupa atmosfera notturna.

Il suo riscatto finale assume la forma di una redenzione dopo un drammatico percorso di dannazione, che i numerosi riferimenti cattolici del film sembrano collegare alla passione del Cristo.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Scott Kalvert, alla sua opera prima, proviene da un rilevante lavoro come autore di video musicali e questa esperienza si riversa nello stile conciso e dinamico con cui usa il montaggio e nell'utilizzo di pezzi vocali come colonna sonora.

Ben condotta appare la prima parte, impegnata a delineare il territorio sociale e umano nel quale si muovono Jim e i suoi amici: notevole la sequenza della punizione corporale a scuola, la descrizione del rapporto di Jim col sofferente amico Bob, il ritmo incalzante della partita di basket e l'intensa scena della confessione, che si conclude con lo stupore per l'esiguità della penitenza, a suggerire l'assenza di un solido riferimento morale in grado di alimentare un necessario senso di colpa.

La seconda parte del film, per quanto sconvolgente per il crudo realismo di tante situazioni, si adegua agli stereotipi ormai consolidati del genere Cinema sulla tossicodipendenza, facendosi un po' ripetitiva e scontata.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Scienze   La tossicodipendenza: tipologia delle sostanze stupefacenti e loro effetti sull'organismo.

Lingua inglese    Le opere letterarie di Jim Carroll.