La stazione

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Sergio Rubini

SOGGETTO

Dall'omonima commedia di Umberto Marino

SCENEGGIATURA

Umberto Marino, Gianfranco Ascione, Sergio Rubini

FOTOGRAFIA

Alessio Gelsini (colori)

MONTAGGIO

Angelo Nicolini

MUSICA

INTERPRETI

Sergio Rubini, Margherita Buy, Ennio Fantastichini

PRODUZIONE

Fandango Srl

DURATA

92'

ORIGINE

Italia, 1990

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

L'amore impossibile

Incontro con l'altro/Diversità/Uomo e Società

 

TRAMA

Domenico è il pignolo e metodico capostazione di un piccolo paese pugliese. Durante una notte di pioggia si presenta alla stazione Flavia, una bella ragazza che ha appena lasciato il rozzo fidanzato Danilo, di cui ha scoperto l'interessato opportunismo. Quando Danilo giunge alla stazione tenta di trascinare violentemente con sé Flavia, ma incontra la decisa opposizione di Domenico. Tra quest'ultimo e la ragazza è nato intanto un tenero sentimento.

 

TRACCIA TEMATICA

Domenico esprime una dimensione esistenziale modesta ed appartata, caratterizzata da un'umanità ingenua e spontanea, simbolo di un'Italia provinciale e paesana, ma dai saldi principi morali. Flavia è un rampollo della ricca borghesia che grazie all'incontro con Domenico acquista coscienza della vacuità ed inautenticità del mondo cui appartiene. Il carattere schietto e i modi timidi e discreti del capostazione attraggono la giovane, stanca della volgarità e brutalità del fidanzato, mentre la sua raffinatezza di modi e la sua tenera fragilità conquistano il sensibile Domenico. Il loro è destinato ad essere un breve incontro senza futuro, troppa è la distanza che li separa. Flavia va incontro ad un futuro di infelicità e insoddisfazione, mentre Domenico, con ogni probabilità, passerà il resto della propria esistenza in stazione. La felicità intravista per un attimo si allontana subito.

Danilo rappresenta il rampantismo cinico ed immorale del cosiddetto yuppismo degli anni Ottanta, che proprio al momento della realizzazione del film cominciava ad entrare in crisi.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Ben interpretato da tre bravi attori e felicemente diretto da un Sergio Rubini (qui alla sua prova d'esordio) in stato di grazia, che costruisce un film in perfetto equilibrio tra la commedia e il thriller, saldando con sapienza l'origine teatrale del soggetto con le possibilità linguistiche del Cinema.

Il rumore della pioggia, che fa da ininterrotto sfondo sonoro, accentua la claustrofilia dell'ambientazione: l'interno della stazione diventa spazio protetto dalla malvagità del mondo esterno.

Di grande suspense la sequenza della lotta fra Domenico e Danilo.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Italiano    I rapporti tra il linguaggio teatrale e quello cinematografico.

Storia   Approfondimento del termine yuppismo nel contesto sociale degli anni ottanta.