Stonewall
TITOLO ORIGINALE | Idem |
REGIA | Nigel Finch |
SOGGETTO | Dal libro omonimo di Martin Duberman |
SCENEGGIATURA | Rikki Beadle-Blair |
FOTOGRAFIA | Christopher Seager (colori) |
MONTAGGIO | John Richards |
MUSICA | Michael Kamen, Randall Poster |
INTERPRETI | Guillermo Diaz, Frederick Weler |
PRODUZIONE | Christine Vachon, Ruth Caleb e Matthew Hamilton per il BBC Films Television Centre |
DURATA | 98' |
ORIGINE | Gran Bretagna, 1995 |
REPERIBILITA' | Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE | Classe quinta/V.M. 18 anni |
PERCORSI | La diversità omosessuale Omosessualità/Diversità/Uomo e Società |
TRAMA
New York, 1969. Matty Dean è un giovane omosessuale di buona famiglia che arriva nella metropoli dalla provincia deciso a vivere sino in fondo la propria omosessualità. S'imbatte in LaMiranda, un transessuale che si esibisce allo Stonewall, un locale notturno per gay spesso oggetto di irruzioni della polizia, e con lei/lui inizia una relazione sentimentale. Contemporaneamente frequenta un gruppo di omosessuali che lotta per i diritti civili in un periodo in cui l'omosessualità è ancora illegale. Alla fine le forze dell'ordine compiono l'ennesima irruzione allo Stonewall e gay e travestiti oppongono una strenua resistenza.TRACCIA TEMATICA Il film è ambientato alla fine degli anni sessanta, durante l'esplosione nel mondo occidentale della grande contestazione: l'omosessualità negli Stati Uniti era ancora soggetta a forti restrizioni e discriminazioni e la lotta dei gay solo all'inizio.
Stonewall ci mostra due diverse modi di vivere questa condizione: da una parte la disinibita e provocatoria trasgressività dei travestiti del locale notturno, forse privi di consapevolezza politica, ma assolutamente decisi ad affermare senza ritrosie e ipocrisie la propria identità alla faccia del perbenismo dominante; dall'altra il moderatismo pieno di prudenza di chi ha deciso di lottare per i propri diritti affermando la propria uguaglianza con i cittadini normali. Orgoglio della diversità (e quindi rifiuto di un intervento chirurgico che l'annullerebbe) e disagio per la medesima (e quindi si manifesta in cravatta per apparire come tutti gli altri) e in mezzo il protagonista incerto tra le due opzioni.
VALUTAZIONE CRITICA Il regista Nigel Finch è morto di aids poco tempo dopo la fine delle riprese.
Anche se ormai l'omosessualità al Cinema non è più un argomento tabù, almeno se la consideriamo come tema centrale del film (per anni gli schermi sono stati popolati da omosessuali macchiette con pronuncia effeminata e mano pendula, figure di contorno giusto per suscitare la risata del pubblico), non c'è dubbio che Stonewall si distingua per originalità e ricchezza d'approfondimento.
Viene meno innanzitutto quello schematismo rovesciato che ribalta i parametri di valore dominanti (gli omosessuali non sono pericolosi pervertiti da emarginare e condannare, anzi sono migliori e più simpatici degli altri), forse doveroso dopo anni di discriminazioni , ma ormai un po' scontato e troppo consolatorio, per far posto a un universo gay contraddittorio e frastagliato, estremamente differenziato e lontano dai logori cliché , positivi o negativi che siano, cui eravamo abituati.
Il film di Finch esplora, con crudezza di sguardo e ironico affetto insieme, un tema complesso e difficile, alternando registri diversi, dalla commedia al mélo (pensiamo alla divertente odissea degli omosessuali organizzati alla ricerca di un bar che li discrimini e di contro alla scioccante scena del suicidio di Vito), dal documentario al musical (pensiamo ai titoli di testa, alla digressione sulla morte di Judy Garland e agli intermezzi canori allo Stonewall), assumendo così nel suo stesso corpo cinematografico quella discontinuità di umori e situazioni che è propria del vissuto quotidiano.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI Storia La lotta degli omosessuali per i diritti civili.
Diritto Esistono ancora forme di discriminazione verso gli omosessuali nelle legislazioni moderne?