Tempesta di ghiaccio

TITOLO ORIGINALE The Ice Storm
REGIA Ang Lee
SOGGETTO Dal romanzo omonimo di Rick Moody
SCENEGGIATURA James Schamus
FOTOGRAFIA Frederick Elmes (colori)
MONTAGGIO Tim Squyres
MUSICA Mychael Danna
INTERPRETI Kevin Kline, Joan Allen, Siguorney Weaver, Christina Ricci
PRODUZIONE Ted Hope, James Schamus, Ang Lee per Good Machine Prod./Fox Searchlight Pict.
DURATA 113'
ORIGINE USA, 1997
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Triennio
PERCORSI

Genitori e figli

La famiglia/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Connecticut, 1973. La famiglia Hood appartiene all'alta borghesia della provincia statunitense. Frustrazioni e insoddisfazioni d'ogni genere ne minano da tempo l'equilibrio: la moglie Elena esprime con ansie mistiche e cleptomania il proprio disagio, la figlia Wendy non riconosce più alcuna autorità ai genitori, il figlio Paul attraversa le inquietudini tipiche della prima giovinezza e il padre Ben non trova di meglio che intrecciare una fiacca relazione con la vicina di casa, Janey Carver. Una sera, mentre una tempesta di ghiaccio investe il paese e gli adulti sono impegnati in un gioco di scambio di coppie, il giovane figlio della signora Carver trova la morte mentre in solitudine si aggira nella campagna ghiacciata.

 

TRACCIA TEMATICA

Il contesto del film, il caso Watergate che sta per travolgere la presidenza Nixon e la guerra del Vietnam prossima a concludersi con la sconfitta della superpotenza americana, così determinato nell'alludere a uno dei momenti di più grave crisi d'identità della nazione statunitense, si coniuga perfettamente con la deriva esistenziale e morale dei protagonisti adulti. La forte compromissione dell'unione familiare contrasta con l'apparente armonia e solidità che il benessere sembra garantire ed esprime il disorientamento di tutta una società.

I genitori non comunicano con i figli perché non hanno niente da dire loro, chiusi come sono nella noia invincibile di una vita piatta e banale, animata solo da avventure extraconiugali e trasgressivi giochi di coppia.

I figli, ancora integri nella loro giovinezza, compiono un personale percorso di crescita alle prese con la scoperta della sessualità, le prime delusioni amorose e la rivolta contro i padri o, come il giovane Carver, alla solitaria ricerca di un significato misterioso nascosto dietro il ghiaccio che avvolge le cose.

La tragedia finale sembra ricomporre i conflitti e garantire alla famiglia Hood l'unità perduta: ma per quanto tempo?

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il regista cerca di lavorare sulla consonanza fra l'inverno dei sentimenti che descrive e il vero inverno meteorologico che fa da sfondo a questo triste crepuscolo dell'istituzione familiare: la prevalenza di tonalità cromatiche scure e di grigi e bianchi pallidi e freddi si intona alla perfezione all'atmosfera cupa e pesante che avvolge i personaggi e il loro goffo dibattersi esistenziale.

Il film è privo di un vero e proprio intreccio, basato su uno sviluppo narrativo tradizionale, ma sembra piuttosto orientato nel senso della narrazione debole, privilegiando l'accumulazione di dati e indizi che ci aiutano a penetrare la dimensione umana e psicologica dei protagonisti.

Solo un evento forte come la morte di Elijah Wood, nella bella sequenza finale della tempesta di ghiaccio, interrompe con una traumatica soluzione di continuità il monotono fluire degli eventi.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     La guerra del Vietnam e lo scandalo Watergate.