Anni di piombo

TITOLO ORIGINALE

Die Bleierne Zeit

REGIA

Margarethe von Trotta

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Margarethe von Trotta

FOTOGRAFIA

Franz Rath (colori)

MUSICA

Nicolas Economou

MONTAGGIO

Dagmar Hirtz

INTERPRETI

Jutta Lampe, Barbara Sukowa, Rudiger Vogler

PRODUZIONE

Bioskop-Film-Munchen

DURATA

109'

ORIGINE

Germania Federale, 1981

REPERIBILITA'

Homevideo/CinetecaPacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Sorellanza

La condizione femminile/Uomo e Società

 

Terrorismo-Lotta armata

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Germania Federale, anni settanta. Juliane Klein e sua sorella Marianne hanno maturato scelte molto diverse: la prima è giornalista di un periodico femminista e crede nella possibilità di cambiare le cose in modo pacifico e con metodi democratici, la seconda fa parte di un gruppo terrorista di sinistra e vive in clandestinità. Quando Marianne finisce in carcere Juliane cerca di ricostruire con la sorella un rapporto che sembrava perduto. Il dubbio suicidio di Marianne imporrà a Juliane di indagare sulle circostanze della sua morte.

Il film è ispirato alla vicenda reale della terrorista Gudrun Esslin, morta in carcere nel 1977 in circostanze mai del tutto chiarite, e di sua sorella Christiane.

 

TRACCIA TEMATICA

Il rapporto fra le sorelle protagoniste mette a confronto due scelte diverse: quella femminista di Juliane, convinta della necessità di un lavoro oscuro e tenace di diffusione delle idee e di cambiamento delle coscienze, e quella rivoluzionaria di Marianne, più clamorosa e appariscente, ma che si rivela rovinosamente perdente. Juliane, pur criticando aspramente le scelte di Marianne, cerca di riaprire con la sorella reclusa un canale di comunicazione, recuperando un legame basato sull'affetto e la comprensione. Alla sospetta morte di Marianne sente che per lei s'impone il dovere morale non solo di cercare la verità sulle oscure circostanze della sua scomparsa, ma soprattutto di chiarire a se stessa e alle generazioni future (rappresentate dal figlio di Marianne) le ragioni profonde e intime della scelta sbagliata della sorella.

Il film denuncia sia la strategia terroristica dell'estremismo rivoluzionario, sia le disumane condizioni di internamento vigenti nelle carceri di massima sicurezza della Germania federale negli anni settanta, ma cerca pure di risalire al plumbeo clima (anche gli anni dell'immediato dopoguerra tedesco furono, a loro modo, di piombo) vissuto in famiglia dalle due sorelle vent'anni prima, a contatto con un gelido e autoritario padre, pastore protestante, che cerca di alimentare con le traumatiche immagini dell'Olocausto il senso di colpa dei fedeli.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Anni di piombo riesce con efficacia ad esprimere la tesa drammaticità del contenuto tramite un montaggio secco ed ellittico, che seleziona i momenti essenziali della narrazione, e una ricostruzione ambientale che privilegia interni dimessi e quotidiani e tonalità di luce e di colore livide e pallide, in sintonia con l'atmosfera oppressiva e inquietante che sovrasta la storia (esemplari di questo cupo clima dominante i paesaggi invernali e autunnali e soprattutto i colloqui in carcere fra le due sorelle). Più colorati invece i ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza, segnati da un nostalgico ripiegamento verso un periodo non facile, ma certo più sereno del presente, o deformati in chiave espressionistica a suggerire l'idea di un incubo ossessionante (la dominante rossa nella sequenza visionaria del padre che incombe minaccioso dal pulpito).

Il film riesce inoltre a trovare un giusto equilibrio tra la dimensione politica (la concretezza quotidiana dell'impegno femminista di Juliene ben sintetizzato dalla manifestazione filoabortista e il difficile rapporto della generazione postbellica con il passato nazista) e quella introspettiva e psicologica (il sovrapporsi dei volti delle due sorelle sul vetro della prigione, a suggerire l'idea dell'inscindibilità delle loro storie e dei loro destini).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia    A) La Germania nella seconda guerra mondiale.

              B) L'Olocausto.

              C) Il terrorismo di sinistra in Germania e in Italia negli anni settanta.

              D) La banda Baader-Meinhof.