Lezioni di piano

TITOLO ORIGINALE

The Piano

REGIA

Jane Campion

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Jane Campion

FOTOGRAFIA

Stuart Dryburgh (colori)

MUSICA

Michael Nyman

MONTAGGIO

Veronika Jenet

INTERPRETI

Holly Hunter, Harvey Keitel, Sam Neill

PRODUZIONE

Jan Chapman per Ciby 2000

DURATA

120'

ORIGINE

Australia, 1993

REPERIBILITA'

Homevideo/CinetecaPacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Donne in Amore

La condizione femminile/Uomo e Società

 

TRAMA

1850. Ada, una vedova con una figlia di nove anni, ha smesso di parlare da quando era bambina. Il padre ha combinato il suo matrimonio per procura con un piccolo possidente neozelandese e Ada è così costretta a lasciare la natìa Scozia per raggiungere la lontana isola dell'Oceania, portandosi dietro il pianoforte, unica passione della sua vita. Al suo arrivo il prezioso strumento deve però essere abbandonato sulla spiaggia con suo grande dolore. Di fronte all'indifferenza del marito Stewart, la donna si rivolge a Baines, un possidente inglese suo vicino di casa che vive insieme con i Maori e che accetta di recuperare il piano. Da quel momento con la scusa di prendere delle lezioni di piano, Baines inizia un assiduo corteggiamento di Ada, che finisce per innamorarsi di lui. Quando Stewart scopre la relazione reagisce con violenza tagliando un dito alla moglie, ma alla fine accetta che essa vada a vivere con Baines.

 

TRACCIA TEMATICA

Il piano rappresenta una specie di alter-ego di Ada, una protesi che esprime la sua sensibilità e creatività, permettendole di comunicare in sostituzione della voce. Ma il piano è anche lo strumento del suo isolamento e del rifiuto a confrontarsi con l'altro. Solo districandosi dal piano che la sta trascinando in fondo al mare, Ada rinasce ad una nuova vita, aprendosi ad una dimensione esistenziale depurata dalle inibizioni puritane.

Baines, Maori d'elezione e quindi più distante dei suoi connazionali britannici dalla rigida mentalità vittoriana, intuisce il rapporto simbolico Ada=piano e comprende che una volta in possesso del piano avrà la donna, che viene conquistata da una strategia di progressivo avvicinamento al possesso totale, tanto diversa dai brutali approcci di Stewart. Solo quando quest'ultimo subisce le stesse tenere esplorazioni corporali cui Ada è stata sottoposta da Baines, attraverso questa comunicazione erotica (da cui è attratto e spaventato al contempo) entra finalmente in contatto con la moglie (dice di averne sentito la voce), misurando tutta la lontananza da lei e lasciandola libera.

Stewart, possidente tutto preso dall'ansia di accumulare terreni, è vittima di una razionalità economica che penalizza la fantasia (pensa che Ada sia pazza solo perché usa il tavolo come piano) e non è in grado di reggere alla destabilizzazione introdotta nella sua vita dalla moglie.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Jane Campion incrina la fluidità narrativa classica attraverso un montaggio ellittico e nervoso che può anche disturbare lo spettatore, comunicandogli così lo stesso disagio vissuto dalla protagonista. Ma il disegno espressivo della regista si affida alla magistrale capacità di conferire valenza simbolica ad inquadrature e sequenze.

A cominciare dal ruolo del paesaggio che con la sua impervia asprezza e suggestiva sensualità sembra attrarre e respingere insieme. La luce livida e il frastuono assordante del mare agitato che accolgono Ada all'arrivo nell'isola esprimono assai bene tutta la difficoltà dell'accesso in uno spazio inedito che sconvolge i suoi parametri interpretativi; l'immagine del piano sulla spiaggia deserta è emblematica dell'iniziale solitudine della donna; così come la successiva sequenza di lei che suona sulla riva di fronte ad un conquistato Baines allude all'avviarsi di un percorso iniziatico che culmina nella scoperta dell'amore. Di grande impatto la sequenza del suo inabissarsi, nella quale l'acqua e la corda potrebbero simboleggiare il liquido amniotico e il cordone ombelicale di una metaforica rinascita; così come altrettanto significativo nella stessa direzione è il gesto di Baines che libera il suo volto dal velo; mentre l'immagine conclusiva del sogno di Ada ci consegna la funerea memoria dell'abito nero che mortificava la sua personalità e dal quale si è definitivamente liberata

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia     A) La Nuova Zelanda. B) La civiltà dei Maori.

Storia     La colonizzazione inglese dell'Oceania.