La mia Africa

TITOLO ORIGINALE

Out of Africa

REGIA

Sydney Pollack

SOGGETTO

Da Out of Africa e altri scritti di Isak Denisen, Isak Denisen: The Life of a Storyteller di Judit Thuram e Silence Will Speak di Errol Trzebinski

SCENEGGIATURA

Kurt Luedtke

FOTOGRAFIA

David Watkin (colori)

MUSICA

John Barry

MONTAGGIO

Frederic Steinkamp, William Steinkamp, Pembroke Herring, Sheldon Kahn

INTERPRETI

Meryl Streep, Robert Redford, Klaus Maria Brandauer

PRODUZIONE

Sydney Pollack per la Mirage Enterprises

DURATA

150'

ORIGINE

USA, 1986

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Donne in amore

La condizione femminile/Uomo e Società

 

TRAMA

1913-1919. Karen, una ricca donna danese, accetta l'offerta di matrimonio del barone Bror. La coppia si reca in Kenya dove ha acquistato una fattoria. La loro unione si rivela, però, deludente per Karen, trascurata da un marito assente e donnaiolo e che per giunta le trasmette la sifilide. Quando la donna ritorna guarita dalla Danimarca, dove si è recata per curarsi, si separa da Bror e approfondisce la conoscenza di Denys, un cacciatore esperto dell'Africa. Tra i due inizia un legame d'amore all'insegna della scoperta da parte di Karen del grande fascino del territorio africano.

 

TRACCIA TEMATICA

La mia Africa è soprattutto la storia del rapporto di una donna con una terra, l'Africa, che per lei finisce per assumere i contorni del Mito, cioè di una dimensione che affascina e conquista e che si contrappone alla Realtà e alla Storia (simboleggiate queste dal barone, la guerra, la Danimarca, la malattia e lo stesso scorrere del tempo). L'amore nei confronti di Denys è per Karen il tramite di un percorso iniziatico. Il cacciatore la introduce nell'immutabilità di un eterno presente: la natura e i Masai sono impermeabili alla civiltà e alle trasformazioni. Denys appartiene a questo mondo, lo decifra e lo capisce, lo sa guardare attraverso l'occhio di Dio.

Quando Karen pretende un rapporto ufficiale, che duri nel tempo, sfida il Mito, che non tollera discipline e programmi, e Denys muore. Un Masai, sbucato dal nulla, assiste al suo funerale, perché Denys era uno di loro, libero e inafferrabile come l'Africa.

Molto meglio quindi il titolo originale Out of Africa, che, non solo esclude ogni possesso della protagonista nei confronti del continente, ma sembra alludere ad una specie di cacciata dal paradiso terrestre di una Karen maturata che, tornata anni dopo nella sua (questa sì) Danimarca, affida alla scrittura la memoria consolatoria della sua irripetibile esperienza di felicità.

 

VALUTAZIONE CRITICA

La mia Africa è uno dei migliori film di Pollack. Il regista ci propone alcune interessanti soluzioni linguistiche. L'elegiaca ed evocativa sequenza iniziale che ripercorre in sintesi alcune immagini della storia cui stiamo per assistere, allontanandola nel tempo e avvolgendola in un alone mitico, la sequenza centrale, dove la voce off della protagonista assente scivola sul succedersi dei giorni nella sua residenza africana, a suggerire la struggente nostalgia procurata dalla lontananza, la visionaria apparizione dei Masai in corsa, ad esprimere la loro assoluta estraneità rispetto a ciò che non appartiene al loro ambiente, le suggestive carrellate aeree che si distendono sull'immensa bellezza del paesaggio. Una strategia espressiva che contribuisce a quel procedimento di mitizzazione di un'Africa che attraverso il filtro della memoria perde le sue connotazioni reali per trasformarsi in un luogo dell'anima e del cuore.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Lingua inglese     A) Confronto fra le opere da cui è stata tratta la sceneggiatura e il film.

                              B) Karen Blixen.

Geografia     Il Kenya.

Storia     La prima guerra mondiale in territorio africano.