La seconda guerra civile americana

TITOLO ORIGINALE

The Second Civil War

REGIA

Joe Dante

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Martyn Burke

FOTOGRAFIA

Mac Ahlberg (colori)

MUSICA

Hummie Man

MONTAGGIO

Marshall Harvey

INTERPRETI

Beau Bridges, Joanna Cassidy, James Coburn, James Earl Jones

PRODUZIONE

Barry Levinson, Chip Diggins, Guy Riedel per HBO Pictures

DURATA

100'

ORIGINE

USA, 1997

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

La grande sorella

Televisione/Mass-Media/Uomo e Società

 

TRAMA

Un carico di profughi pakistani sta per giungere nell'Idaho, l' arrivo è seguito dalla rete televisiva Newsnet, che si è gettata sull'avvenimento. Il governatore dell'Idaho Farley decide però di chiudere agli stranieri i confini dello Stato in nome della difesa dell'ordine e della stabilità. Il presidente degli Stati Uniti si oppone a questa decisione e invia un ultimatum all'Idaho, ma, per non ostacolare la messa in onda di una soap-opera molto seguita dagli americani, ne fissa a 67 ore e mezza la scadenza. Improvvisamente il governatore Farley, innamorato di una giornalista d'origini messicane, dichiara la sua successione, ma c'è chi capisce secessione e così la situazione precipita.

 

TRACCIA TEMATICA

Attraverso lo strumento della satira mordace e tagliente il film concentra l'attenzione su due aspetti cruciali della società contemporanea: i profughi che chiedono ospitalità ai paesi ricchi e che determinano reazioni xenofobe di rigetto, tali da alimentare nazionalismi fanatici ed esasperati, e il cinico sfruttamento televisivo di qualunque fenomeno possa fare audience, che non garantisce un'informazione seria e attendibile, ma deforma e mistifica la realtà (esemplare la sequenza del dialogo fra i due generali falsificato in chiave di enfatico patriottismo dal commento televisivo).

Sullo sfondo una fauna umana poco raccomandabile di governatori che mentre preparano secessioni faticano a mettere ordine nella propria vita sentimentale, presidenti della repubblica inetti e un po' idioti, giornalisti imbecilli, organizzazioni umanitarie presenzialiste, un popolo americano ipnotizzato da una soap-opera e soprattutto un mastodontico apparato informativo che prendendo una parola per un'altra alla fine provoca il disastro (o l'errore nasconde un inconscio desiderio di vedere scoppiare una guerra tanto telegenica?).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il fatto che Joe Dante allinei nella propria filmografia soprattutto titoli horror non deve indurci a pensare ad un improvviso cambiamento di genere e questo perché, pur nell'opzione per il registro comico, La seconda guerra civile americana è, a suo modo, un horror, allineando una galleria di mostri forse più inquietanti di zombi e vampiri. Lo stesso terrificante finale catastrofico induce ad un cupo pessimismo sui destini di un'umanità votata all'autodistruzione, laddove nell'horror tradizionale la minaccia aliena viene respinta.

Il grottesco si rivela la chiave di lettura più efficace di una realtà sociale e politica di cui fa emergere verità innegabili (non è necessario essere cittadini americani: e ben lo sappiamo noi italiani, alle prese con isterie razziste, leghe varie, proclami secessionisti e assalti armati di serenissimi ai campanili): la deformazione caricaturale, propostaci con grande maestria da Dante, ci aiuta forse a capire di più sui meccanismi perversi dell'informazione e della psicologia di massa di qualunque drammatizzazione o inchiesta giornalistica.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia   Lo stato dell'Idaho.

Lingua inglese    L'ordinamento federale degli Stati Uniti.

Storia     A) La guerra civile americana, 1861-1865.

               B) I movimenti federalisti e secessionisti in Italia.

               C) Il fenomeno dell'immigrazione extracomunitaria in Europa e la figura del profugo.