Metello
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
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SOGGETTO |
Dal romanzo omonimo di Vasco Pratolini |
SCENEGGIATURA |
Luigi Buzzoni, Mauro Bolognini, Suso Cecchi D’Amico, Ugo Pirro |
FOTOGRAFIA |
Ennio Guarnieri (colore) |
MUSICA |
Ennio Morricone |
MONTAGGIO |
Nono Baragli |
INTERPRETI |
Massimo Ranieri, Tina Aumont,Ottavia Piccolo, Lucia Bosé, Renzo Montagnani, Pino Colizzi, Luigi Diberti, Gabriele Lavia |
PRODUZIONE |
Gianni Hecht Lucari per Documento Film |
DURATA |
111’ |
ORIGINE |
Italia, 1970 |
REPERIBILITA' |
Homevideo /Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Questione sociale Ottocento/Cinema e Storia |
TRAMA
Firenze, fine Ottocento. Metello, rimasto orfano, lavora come muratore presso un cantiere dove gli operai sono sottoposti ad un pesante sfruttamento. Sposato ad Ersilia, da anarchico che era, in nome della fedeltà agli ideali paterni, Metello diventa socialista e partecipa alle lotte operaie per ottenere migliori condizioni di vita. Durante un grande sciopero affronta i gendarmi per impedire ai crumiri di sostituire gli scioperanti: un operaio rimane ucciso negli scontri e Metello finisce in carcere, ma arriva la notizia che i lavoratori hanno vinto la loro battaglia sindacale.
TRACCIA TEMATICA
Metello è la storia dell’educazione politica e sentimentale di un giovane proletario al tramonto dell’età umbertina di fine Ottocento, quella delle prime lotte sindacali e della crescita organizzativa del movimento operaio. Entrambi i percorsi esistenziali del protagonista risultano difficili e tormentati: sul versante privato si lascia trasportare dalla sua indole di donnaiolo, intrecciando una relazione adulterina con una vicina di casa, sul versante politico matura il passaggio al socialismo dopo l’abbandono dell’ anarchismo trasmessogli dal padre. Metello è, soprattutto, un istintivo e un generoso, incapace di controllare il suo temperamento combattivo ed irruente, che si espone in prima persona per l’affermazione delle idee in cui crede. Per questo la sua promessa finale alla moglie Ersilia di non lasciarsi più coinvolgere in situazioni turbolente non è molto credibile: rimane la convinzione che Metello sarà alla testa delle prossime lotte operaie.Lo sfondo storico del film è quello dell’Italia agli albori del XX secolo, con la crisi dell’anarchismo e il consolidarsi dell’egemonia socialista presso una classe operaia in pieno sviluppo e dove all’autoritarismo reazionario e antipopolare del crispismo si va sostituendo la linea riformista e liberale di Giolitti.
VALUTAZIONE CRITICA
L’approccio di Bolognini al romanzo di Pratolini tende a privilegiare la dimensione evocativa in chiave crepuscolare, facendo prevalere un gusto decorativo e calligrafico che sembra filtrato dalla pittura italiana di fine Ottocento (e cioè del periodo contemporaneo agli anni in cui è ambientata la vicenda), riproposta sullo schermo in termini di luce e colore. Una raffinatezza illustrativa ricercata e preziosa, che costituisce la cifra stilistica più riconoscibile del film (e che Bolognini ha replicato in altre pellicole ottocentesche della sua filmografia), quella su cui si misura il talento di un regista che ha sempre dato il meglio di sé nelle ricostruzioni ambientali d’epoca.Il Metello di Bolognini non può, tuttavia, ridursi a pura suggestione estetizzante e figurativa, segnalandosi pure per l’attento lavoro sulle psicologie dei personaggi, per l’efficace vigore drammatico delle sequenze di massa, per il tono epico e lirico insieme che assumono i ricordi dedicati al padre del protagonista, per le accensioni melodrammatiche del tema musicale di Ennio Morricone.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) L’Italia di fine Ottocento e la nascita del movimento operaio.B) Il movimento anarchico e quello socialista.
C) L’età giolittiana.
Letteratura italiana Confronto fra il romanzo di Pratolini e il film.