Ottobre

TITOLO ORIGINALE

Oktjabr'

REGIA

Sergej M. Ejzenstejn

SOGGETTO

Dal romanzo I dieci giorni che sconvolsero il mondo di John Reed

SCENEGGIATURA

Sergej M. Ejzenstejn, Grigorij Aleksandrov

FOTOGRAFIA

Eduard Tissè (bianconero)

MONTAGGIO

Sergej M. Ejzenstein

INTERPRETI

V. Nikandrov, N. Popov

PRODUZIONE

Sovkino

DURATA

102'

ORIGINE

URSS, 1927

REPERIBILITA'

Homevideo /Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Rivoluzione russa

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Febbraio, 1917. Per iniziativa di contadini e soldati crolla la secolare monarchia degli zar. Sale al potere Kerenskij a capo di un governo provvisorio, che decide di continuare la guerra a fianco delle potenze dell'Intesa. In aprile torna in Russia dall'esilio Lenin, capo del partito bolscevico: il suo programma è abbattere il governo provvisorio e instaurare il potere rivoluzionario dei soviet (consigli degli operai e dei soldati) con l'immediata uscita della Russia dal conflitto mondiale. Intanto le forze filozariste tramano e preparano un attacco al governo provvisorio di Kerenskij, il quale in difficoltà è costretto a servirsi dell'aiuto dei bolscevichi. Sventato il colpo dei controrivoluzionari monarchici, i bolscevichi si preparano alla conquista del potere.

Ottobre, 1917. Lenin, lanciando al congresso dei soviet la parola d'ordine Tutto il potere ai soviet, dà l'avvio alla rivoluzione che inizia con la conquista del Palazzo d'Inverno, sede del governo provvisorio.

 

TRACCIA TEMATICA

Commissionato ad Ejzenstejn dal governo sovietico in occasione del decennale della Rivoluzione Sovietica, Ottobre celebra le storiche giornate dell'Ottobre 1917 in una duplice chiave: una di rievocazione storica del succedersi degli eventi che portarono alla conquista del potere da parte dei bolscevichi, l'altra di interpretazione politico-ideologica di questi stessi eventi attraverso lo strumento del simbolismo.

Questa, in breve, la lettura che il regista propone: con la rivoluzione di febbraio il popolo russo abbatte la monarchia autocratica (la distruzione della statua dello zar Alessandro III), ma Kerenskij tradisce la spinta rivoluzionaria delle masse con le sue ambizioni politiche che mirano alla restaurazione di un potere autoritario e antipopolare (la statua si ricompone); Lenin torna in patria e si prepara alla rivoluzione basandosi sull'unità fra contadini e soldati (le falci e i fucili insieme); il tentativo insurrezionale di luglio fallisce a causa della sua immaturità e per l'eccesso di disorganizzazione (la carcassa del cavallo bianco che penzola dal ponte sulla Neva); Kerenskij, intanto, nel Palazzo d'Inverno, si abbandona a velleitari sogni di gloria personali (il pavone, la statua di Napoleone, le quattro bottiglie unite da una corona, ecc..); al congresso dei soviet i menscevichi cercano di opporsi alle parole d'ordine rivoluzionarie di Lenin con discorsi infarciti da suadente retorica (le arpe che suonano); la direzione politica di Lenin e del partito bolscevico sulle masse porta all'esito vittorioso dell'insurrezione e alla conquista del potere.

Se questa è la ricostruzione storica in termini di correttezza interpretativa ufficiale, Ejzenstejn ci mette del suo nel ridurre al minimo il ruolo delle grandi personalità (a Lenin sono riservate apparizioni limitate, Stalin, all'epoca del film già saldamente a capo del partito e dello Stato, non viene nemmeno mostrato) e nell'esaltare, invece, il protagonismo delle masse popolari nel determinare la vittoria della rivoluzione.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Ottobre costituisce un mirabile esempio di Cinema concettuale, cioè di un testo filmico che oltre e più che raccontare una storia (e nel caso specifico la Storia) vuole comunicare dei concetti e delle idee, sulla natura narrativa del film finisce, insomma, per prevale l'intento argomentativo. Lo strumento linguistico privilegiato per realizzare questa finalità persuasiva è il montaggio che permette di giocare sull'alternarsi di immagini appartenenti ad aree semantiche diverse (esempio: Kerenskij e il pavone, il menscevico che parte e l'arpa che suona, ecc..) per esprimere in modo diretto, attraverso il meccanismo dell'analogia simbolica, tesi e considerazione e non soltanto, come solitamente avviene nel Cinema tradizionale, una successione cronologica (alla quale si affianca in un ruolo privilegiato una successione logica). Il regista cerca, insomma, di forzare al massimo la vocazione narrativa del Cinema di finzione (vedi Avanguardia Sovietica) nel tentativo di avvicinare il più possibile il suo linguaggio alle possibilità del codice verbale, per altro presente sottoforma di didascalie che interagiscono anch'esse con le immagini.

Questo sperimentalismo linguistico, per quegli anni di estrema novità e di non facilissima decodificazione e comprensione (specie se si considera il fatto che Ottobre era destinato ad essere proiettato di fronte ad un pubblico proletario e di scarsa cultura) attirò addosso al regista pesanti accuse di formalismo ed estetismo, che ne pregiudicarono per un po' l'attività in patria. Sotto lo stalinismo ormai vincente si chiudevano ormai gli spazi di libertà espressiva per le avanguardie artistiche e sul mondo della cultura scendeva la pesante cappa del Realismo Socialista.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia             A) La Rivoluzione Russa

                       B) Confronto fra il film e il libro di John Reed.