Ejzenstejn Sergej Michailovic

Russia (1898-1948)

Si dedica nella giovinezza agli studi scientifici, in particolare d’ingegneria ed architettura, a Pietrogrado. Quando scoppia la rivoluzione del 1917 si schiera dalla parte dei bolscevichi e durante la guerra civile si arruola nell’Armata Rossa. Congedato dall’esercito inizia ad interessarsi intensamente di teatro, partecipando al lavoro delle avanguardie artistiche, soprattutto quelle legate alle teorie rivoluzionarie del poeta Majakovskij, e cominciando ad elaborare quel metodo del montaggio delle attrazioni che sarà uno dei capisaldi della sua concezione cinematografica. Quel che interessa ad Ejzenstejn del Cinema non è raccontare delle storie in base a criteri di drammaturgia tradizionale di derivazione ottocentesca e teatrale, ma la possibilità di rivoluzionare completamente il linguaggio cinematografico in modo da renderlo capace di comunicare idee e concetti allo stesso modo del linguaggio verbale (vedi avanguardia sovietica). Nella sua concezione diventa fondamentale il ruolo del montaggio per le possibilità che offre di accostare immagini anche molto diverse fra di loro, onde suggerire allo spettatore un significato nuovo che può scaturire solo dall’incontro-scontro fra queste stesse immagini. Non è più (o non è solo) la successione cronologica di determinati fatti lo scopo del montaggio, ma la una successione logico-poetica che produce un di più di senso, che nel caso di Ejsenstejn assume una precisa connotazione ideologico-politica di carattere rivoluzionario. Per lui, insomma, il Cinema deve porsi al servizio della causa della rivoluzione sovietica e degli ideali socialisti e per fare questo è necessario che non solo i contenuti siano rivoluzionari, ma che lo sia anche la forma. Simbolismi, metafore, antitesi, allusioni, iterazioni d’ogni genere si affollano nelle sue pellicole e frenano la tradizionale progressione narrativa, creando sconcerto e disorientamento in spettatori proletari abituati a ben diverse consuetudini di visione. Non è un caso che il suo ammirato capolavoro, La corazzata Potemkin (1926), riscuota più consensi all’estero che in patria e che Ottobre (1927), celebrazione del decennale della rivoluzione sovietica del 1917, non venga compreso dalle masse contadine ed operaie per le quali è stato destinato. Intanto il consolidarsi del regime staliniano chiude in Unione Sovietica ogni spazio di libertà espressiva e sulle avanguardie artistiche dell’inizio degli anni Venti scende la plumbea cappa conformistica del realismo socialista. Ejsenstejn accetta l’incarico di svolgere negli Stati Uniti un viaggio di studio per apprendere le nuove tecniche del Cinema sonoro. Qui gira parecchio materiale in vista di un film sulla rivoluzione messicana, ma senza approdare ad alcun risultato definitivo (uscirà molti anni dopo, montato da altri, con il titolo Que viva Mexico!).Tornato in patria il regista si adatta al mutato clima del suo paese realizzando Alexander Nevskij (1938), un’agiografica rievocazione del grande condottiero del Medioevo russo, nel quale si adombra la figura di Stalin. Per quanto Ejsenstejn abbandoni nel film lo sperimentalismo linguistico del decennio precedente, la forza figurativa della pellicola è tale che gli esiti estetici sono comunque di eccelso livello. Lo stesso dicasi per la sua ultima opera, il ciclo in due episodi Ivan il Terribile e La congiura dei Boiardi (1944-1948), rievocazione storica dell’autocrate russo, nella quale alcuni vollero vedere un’allusione, non proprio in positivo, a Stalin e al clima di sospetto e congiura che dominava nell’URSS di quegli anni. Quando Ejsenstejn muore, a soli cinquant’anni, è ormai considerato come uno dei più grandi e innovativi cineasti e teorici del Cinema di tutti i tempi, capace anche di esprimere la propria potenza creativa fra le strette maglie del controllo censorio e burocratico.

 

Il messicano 1921

Sciopero 1925

La corazzata Potemkin 1926

La linea generale. Il vecchio e il nuovo. 1928

Ottobre 1928

Il prato di Bezin 1937

Aleksander Nevskij 1938

Ivan il Terribile 1944

La congiura dei Boiardi 1946                                     (*Filmografia completa)