Il processo di Verona

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Carlo Lizzani

SOGGETTO

Sergio Amidei, Luigi Somma

SCENEGGIATURA

Ugo Pirro

FOTOGRAFIA

Leonida Barboni (bianconero)

MUSICA

Mario Nascimbene

MONTAGGIO

Franco Fraticelli

INTERPRETI

Silvana Mangano, Frank Wolff, Francoise Prévost, Claudio Gora, Giorgio De Lullo, Salvo Randone, Ivo Garrani

PRODUZIONE

Dino De Laurentiis Cinematografica, Orsay Film

DURATA

100'

ORIGINE

Italia, 1963

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Fascismo

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

25 luglio 1943. Pochi giorni dopo lo sbarco alleato in sicilia, il Gran Consiglio del fascismo sfiducia Mussolini, provocando la caduta del regime. Tra coloro che hanno votato contro il duce c'è Galeazzo Ciano, ministro degli esteri e marito della figlia del duce, Edda.

Gennaio 1944. A Verona un tribunale speciale dell'appena costituita Repubblica Sociale processa con l'accusa di tradimento Ciano ed altri cinque membri del Gran Consiglio. Nonostante il prodigarsi di Edda Mussolini per salvare il marito, Ciano e gli altri imputati sono condannati a morte.

 

TRACCIA TEMATICA

Nella decisione di votare contro il duce nella storica riunione del 25 luglio 1943 convergono diverse motivazioni: l'opportunistico calcolo politico di chi cerca di dissociarsi da un regime che sta crollando (Grandi), l'ingenua buonafede ai limiti dell'ottusità (Gottardi), la convinzione di salvare il salvabile (De Bono). Nell'adesione di Ciano sembrano come sintetizzarsi in modo confuso tutti questi atteggiamenti. E il film privilegia proprio il dramma di questo personaggio e di sua moglie, analizzandone i risvolti più intimi e personali. Edda, che vive una sventura familiare che la coinvolge nel duplice ruolo di moglie e figlia, campeggia come l'unica figura positiva, capace di elevarsi al di sopra di ogni doppiezza e meschinità pur di salvare la vita al marito. E' lei, forse, l'unico personaggio in grado di leggere con lucido realismo gli eventi, pronta a sacrificare ogni residuo di pudore e dignità (il ricatto nei confronti del padre) per raggiungere il suo scopo.

Nel castello di Verona sembra celebrarsi un macabro rito, finalizzato a dare un'esile parvenza di legittimità al consumarsi di una squallida vendetta politica, intesa come lavacro di sangue rigeneratore di un fascismo agonizzante. Torve figure come Pavolini, Farinacci e il pubblico accusatore Fortunato (indimenticabile la sua immagine nera su fondo nero) incarnano entità quasi demoniache, degne di una tragedia shakespeariana.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il processo di Verona è il prodotto di quella spinta alla rivisitazione in chiave democratica della recente storia nazionale che caratterizza la cinematografia italiana agli inizi degli anni sessanta.

Già nei titoli di testa, che alternano immagini fotografiche autentiche di vita privata della coppia Ciano-Edda con altre di carattere pubblico che riprendono il ministro degli esteri italiano in occasioni ufficiali con Hitler e Mussolini, si allude alla scelta del film di inserire il percorso individuale dei protagonisti sullo sfondo della tragedia collettiva che si sta consumando (anche le riprese documentaristiche inserite nella pellicola rispondono a questa finalità).

In verità lo sfondo storico rimane piuttosto sfuocato rispetto alla centralità che nel film assume la storia individuale di Ciano-Edda (a suo tempo ci fu chi insinuò che questo eccesso di spazio fosse dovuto al fatto che l’attrice Silvana Mangano era la moglie del produttore De Laurentiis), con tanto di insistenza sulla questione dei diari (che autorizzano persino deviazioni nel thriller e nella spy story, come l’inseguimento in automobile per le vie di Verona, che non è certo la cosa migliore del film).

Resta al regista il merito di essere riuscito a calare la vicenda in un’atmosfera cupa e malefica, che ben si addice al clima torbido della Repubblica di Salò e alla descrizione dell’implacabile meccanismo di Potere che si stringe intorno agli imputati.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia          A) Il fascismo.

B) L’Italia nella seconda guerra mondiale.

C) Il 25 luglio 1943 e il processo di Verona.

D) L’Italia all’inizio degli anni Sessanta.