L'armata Brancaleone

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Mario Monicelli

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Age, Furio Scarpelli, Mario Monicelli

FOTOGRAFIA

Carlo De Palma (colori)

MUSICA

Carlo Rustichelli

MONTAGGIO

Ruggero Mastroianni

INTERPRETI

Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Gian Maria Volonté, Barbara Steele, Enrico Maria Salerno

PRODUZIONE

Fair Film/Les Films Marceau

DURATA

120'

ORIGINE

Italia-Francia, 1966

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Medioevo

Cinema e Storia

 

TRAMA

Una banda di banditi da strada trova nel bagaglio di un cavaliere assalito e depredato dai suoi compagni una pergamena che attesta l'investitura al feudo di Aurocastro. I briganti decidono di consegnarla a Brancaleone da Norcia, un cavaliere fanfarone e privo di terra e soldati, perché li conduca al possesso del feudo.Nasce così l'armata Brancaleone ed inizia il suo viaggio verso Aurocastro. Fra peripezie e disavventure d'ogni tipo la sgangherata congrega approda, infine, alla meta, dove ad aspettarla non ci sono ricchezze ed agi, ma i bellicosi pirati saraceni.

 

TRACCIA TEMATICA

Con L'armata Brancaleone la commedia all'italiana si trasferisce nel Medioevo reinterpretando questo periodo storico con i propri umori comici ed ironici. Ne consegue un quadro d'epoca assai diverso dal modo con cui fino a quel momento il Cinema aveva proposto il Medioevo, e cioè avvolgendolo in un alone mitico che ne esaltava la dimensione avventurosa, mistica e romantica ai limiti del fantastico e favoloso. Il film di Monicelli, invece, ci restituisce un'età, sì ampiamente deformata dal gusto parodistico e caricaturale, ma certamente più vicina al vero rispetto a tante pellicole (specie hollywoodiane) che per anni hanno propinato al pubblico un Medioevo di maniera, patinato e folcloristico. Ciò vale, in particolare, per la sottolineatura degli aspetti più squallidi di quei secoli: la miseria della popolazione e la desolazione del paesaggio, l'ignoranza e gli abiti cenciosi, la fame e la violenza, le epidemie e il brigantaggio, le incursioni saracene e la dissolutezza morale dei potenti. I protagonisti, inoltre, non hanno niente del fascino dei grandi eroi all'Ivanhoe e alla Robin Hood cui la cinematografia ci ha abituato, ma sono un gruppo di perdenti, preoccupati esclusivamente di sopravvivere in un mondo crudele e ostile, privi di ideali e senso morale.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Assolutamente straordinario il lavoro degli sceneggiatori Age e Scarpelli, che hanno creato un linguaggio storicamente inesistente, approntato esclusivamente per il film: un miscuglio lessicale fatto di latino medioevale e volgare italiano, che costituisce uno degli aspetti maggiormente gustosi e divertenti del film (anche qui si misura tutta la differenza con il linguaggio contemporaneo che tanti film storici mettono in bocca, con palese anacronismo, ai loro personaggi).

Anche la struttura narrativa del film e le situazioni che inventa risultano vicine alla tradizione letteraria italiana colto-popolaresca dei poemi eroicomici del tipo del Morgante del Pulci, esempio significativo di parodia di un genere alto (se vogliamo trovare riferimenti in ambiti culturali stranieri, non si può fare a meno di citare il Don Chisciotte).

Altro punto di forza è costituito dalla grande prova di recitazione degli attori (a cominciare dal bravissimo Gassman), che nella multiforme umanità che rappresentano sembrano riprodurre le maschere della tradizione della commedia dell'arte (di cui la commedia all'italiana è considerata una specie di continuazione novecentesca).

Con L'armata Brancaleone Monicelli approfondisce la sua esplorazione in chiave antiretorica ed antieroica della storia nazionale (iniziata con La Grande Guerra e proseguita con I compagni) vista dalla parte degli ultimi e degli sconfitti.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) L'Italia nell'Alto Medioevo.

               B) Le Crociate.

               C) Le invasioni saracene.

Italiano     Analisi del linguaggio del film