L'armata degli eroi

TITOLO ORIGINALE

L'armée des ombres

REGIA

Jean-Pierre Melville

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di Joseph Kessel

SCENEGGIATURA

Jean-Pierre Melville

FOTOGRAFIA

Pierre Lhomme (colore)

MUSICA

Eric De Marsan

MONTAGGIO

Francois Bonnot

INTERPRETI

Lino Ventura, Simon Signoret, Jean Pierre Cassel, Paul Crauchet

PRODUZIONE

Corona (Paris)

DURATA

140'

ORIGINE

Francia, 1969

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Resistenza

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Francia occupata, 1942-1944. Un gruppo di resistenti francesi lotta contro l'occupante nazista. Uno dopo l'altro moriranno tutti in tempi e circostante diverse.

 

TRACCIA TEMATICA

Il titolo originale del film, L'armata delle ombre (che sembra alludere a quella specie di annullamento della personalità individuale cui obbliga la condizione di clandestinità, quasi a ridurre a fantasma di se stessi, ad ombra appunto), si addice assai meglio ad esprimere quel senso di precarietà e rinuncia alla vita che caratterizza i protagonisti che non l'inopportuno riferimento all'eroismo del titolo italiano. In questi personaggi, infatti, si evidenzia la lacerante contraddizione fra la loro umanità e la fredda (e spesso crudele) determinazione con la quale sono costretti ad agire (pensiamo all'esecuzione del delatore Paul e all'uccisione di Mathilde: uccidere è forse più difficile che morire). Essi si sottomettono ad un ruolo di puri esecutori (scelgono di diventare delle macchine perché anche la minima sensibilità non li distolga dal portare a termine le missioni) più di una necessità morale (la lotta contro il Male) che storica (nel film non ci sono riferimenti ideologici e politici e ai nazisti si potrebbero sostituire altri agenti d'oppressione di epoche diverse). Quando rinunciano, anche solo in parte, alla totale disattivazione affettiva e sentimentale cui sono chiamati perché il loro agire vada a buon fine (è il caso di Mathilde che tiene la fotografia della figlia nel portafoglio) sono perduti.

L'armata degli eroi è una sofferta riflessione sulla difficoltà di combattere il Male senza lasciarsene lambire, sul contrasto tra il dover essere e il voler essere, sull'impossibilità di sfuggire al destino cui si è chiamati sulla base della necessità etica di posporre la propria individualità ad una dimensione collettiva che ci sovrasta.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Melville agisce sul suo film allo stesso modo con cui i personaggi della storia agiscono nei confronti di se stessi, cercando cioè di eliminare ogni interferenza soggettiva ed emotiva. Lo stile secco e rigoroso con cui la regia s'identifica con la spersonalizzazione cui si adattano i protagonisti del film trasferisce così il loro disagio morale sul piano linguistico e formale, consegnandoci un'opera aspra e perfino sgradevole e provocatoria, che finisce per disorientare, se non addirittura irritare, uno spettatore in cerca di facili emozioni ed appaganti identificazioni.

Ne esce così una pellicola di estrema asciuttezza espressiva, prosciugata di ogni magniloquenza e spettacolarità, antiretorica ed antieroica (sempre in stridente contrasto con l'infelice titolo imposto dalla distribuzione italiana), in aperto contrasto con la maggior parte dei film sullo stesso argomento, spesso apertamente compiaciuti nel mostrare la violenza e indulgenti nei confronti dall'enfasi celebrativa e trionfalistica.

Melville ci propone un'idea di Cinema dove il significato profondo non va rintracciato sul piano del contenuto e della storia narrata (la giustezza delle ragioni dei resistenti antinazisti è fuori discussione), ma nel come gli eventi e le immagini sono mostrati. La sobrietà dei dialoghi, la nudità degli ambienti, l'essenzialità delle azioni e dei gesti, la recitazione trattenuta conferiscono al film una dimensione astratta e decontestualizzata, quasi astorica, in sintonia con il valore universale della tragedia che ci viene raccontata.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) La Seconda Guerra Mondiale.

               B) L'occupazione nazista della Francia e la Repubblica di Vichy.

               C) La Resistenza francese.