Tutti a casa

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Luigi Comencini

SOGGETTO

Age e Scarpelli

SCENEGGIATURA

Age, Scarpelli, Luigi Comencini, Marcello Fondato

FOTOGRAFIA

Carlo Carlini (bianconero)

MUSICA

Angelo Francesco Lavagnino

MONTAGGIO

Nino Baragli

INTERPRETI

Alberto Sordi, Serge Reggiani, Martin Balsam, Carla Gravina, Eduardo De Filippo

PRODUZIONE

Dino De Laurentiis/ Orsay Films

DURATA

120'

ORIGINE

Italia-Francia, 1960

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Italia in guerra

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

8 settembre 1943. Il sottotenente Alberto Innocenzi è travolto insieme all'esercito italiano dalla proclamazione dell'armistizio. Egli vorrebbe presentarsi al suo comando di reggimento, ma le autorità militari non esistono più: ormai tutti cercano di darsela a gambe per tornare a casa. Seppur a malincuore anche Innocenzi si adatta al generale clima di smobilitazione ed insieme ad alcuni suoi sottoposti intraprende la via del ritorno. Per lui e i suoi ormai ex-soldati inizia un'odissea attraverso un'Italia sconvolta dalla guerra. Il loro peregrinare si conclude a Napoli, dove è scoppiata la rivolta contro l'occupante tedesco.

 

TRACCIA TEMATICA

L'inizio degli anni sessanta apporta una svolta importante nelle tematiche affrontate dal cinema commerciale italiano: l'attenzione di registi e produttori si concentra sul passato prossimo della storia nazionale, specialmente sugli anni della Seconda Guerra Mondiale. In particolare è il valore della Resistenza contro il nazifascismo ad essere esaltato nel suo significato di evento fondativo della nuova Repubblica italiana. In sintonia con il clima politico del paese, che tende ormai al superamento della fase conservatrice degli anni cinquanta per spostarsi verso nuovi equilibri (il cosiddetto centro-sinistra).

La rivisitazione che Tutti a casa propone della tragica pagina dell'8 settembre (la prima del Cinema italiano) è filtrata da un'ottica democratica e antifascista e incentrata su una tesi precisa: ci sono situazioni in cui si impone il dovere morale di prendere posizione, laddove la scelta più comoda (non scegliere, rifugiarsi nel privato) è anche quella più sbagliata.

Per il sottotenente Innocenzi il difficile ritorno a casa diventa una specie di viaggio di formazione che lo conduce alla consapevolezza di quanto ingenua e superficiale fosse la sua adesione al fascismo e di quanto necessaria sia nel presente l'opzione per la lotta partigiana contro l'invasore (Non si può sempre stare a guardare! dice nel finale il protagonista).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Tutti a casa sfugge al rischio che gli stilemi della commedia all'italiana prevalgano sugli intenti realistici, conservando così la forte partecipazione emotiva che il film provoca e di conseguenza anche l'efficacia del messaggio civile di cui si fa portatore. E questo, in anni in cui il cinema italiano tendeva a contaminare anche gli argomenti più seri con l'inclinazione ilare della commedia all'italiana (si pensava che il pubblico apprezzasse in modo particolare questa dimensione), è già un buon risultato.

Certo gli spunti comico-grotteschi non mancano, ma risultano misurati e ben trattenuti, sapientemente disseminati in una narrazione che non smarrisce mai il senso della tragedia collettiva che descrive e riesce a renderla con toni equilibrati, lontano da ogni eccesso.

Così a spunti divertenti e gustosi (la convinzione di Innocenzi che i tedeschi si siano alleati con gli americani, l'attraversamento della galleria all'uscita della quale il sottotenente attende invano i suoi soldati) si mescolano senza vistosi strappi episodi di intensa drammaticità (l'uccisione della giovane ebrea e di Ceccarelli).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia          A) La Seconda Guerra Mondiale.

B) L'Italia nel conflitto.

C) La Resistenza e le quattro giornate di Napoli.

D) L'Italia all'inizio degli anni sessanta.