Abuna Messias
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
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SOGGETTO |
Luigi Bernardi, Callisto Vanzin |
SCENEGGIATURA |
Goffredo Alessandrini, Vittorio Cottafavi, Domenico Meccoli, Cesare Vico Ludovici |
FOTOGRAFIA |
Renato Del Frate, Beniamino Fossati, Aldo Tonti (bianconero) |
MUSICA |
Mario Gaudiosi |
MONTAGGIO |
Giorgio C. Simonelli |
INTERPRETI |
Camillo Pilotto, Enrico Glori, Mario Ferrari, Ippolito Silvestri |
PRODUZIONE |
Alessandro F. Gagna per la Romana Editrice Film |
DURATA |
96’ |
ORIGINE |
Italia, 1939 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Colonialismo, imperialismo, paesi extraeuropei Ottocento/Cinema e Storia |
TRAMA
Etiopia, metà Ottocento. Il cardinale Massaia fonda in Abissinia una missione cattolica con l’intento di alleviare le miserevoli condizioni di vita degli indigeni. Gode dell’amicizia interessata del ras Menelik, che in lotta per la successione con il negus Joannes, spera di potersi giovare del sostegno europeo nel conflitto che lo oppone al sovrano etiope di cui è feudatario. Apertamente ostile al benefico apostolato di Massaia è l’Abuna Atanasio, capo della locale chiesa copta, che vede nella presenza del missionario cattolico una minaccia per il suo potere e per la tradizionale religione abissina.
TRACCIA TEMATICA
Per quanto il film rievochi fatti e personaggi di quasi un secolo prima, appare evidente l’intento propagandistico assegnato dal regime fascista a questa per l’epoca impegnativa produzione: sostenere la politica di espansione coloniale che l’Italia aveva inaugurato proprio con la conquista dell’Etiopia. La tesi che emerge in modo trasparente dalla pellicola è che lasciato solo il popolo abissino appare incapace di governarsi, dilaniato com’è da lotte intestine, e che la miseria e l’arretratezza degli abitanti può trovare lenimento soltanto mediante l’intervento di una nazione a più alto livello di civilizzazione, in grado di prendersi a cuore dei problemi di questo infelice territorio.La figura del cardinale Massaia diventa così il simbolo dell’uomo bianco e cattolico (quindi più specificatamente italiano), che trova in una superiore levatura morale e in un maggior livello di istruzione la legittimazione del proprio ruolo civilizzatore (e quindi colonizzatore) in Africa e nel mondo.
VALUTAZIONE CRITICA
Vincitore della Coppa Mussolini alla Mostra del Cinema di Venezia del 1939, Abuna Messias è un film che nasce fortemente segnato nel senso di dovere esprimere la posizione ufficiale del governo fascista relativamente ai fondamenti razziali e culturali nei quali il regime pretendeva di trovare un sostegno per la propria politica imperialista. Questo intento condiziona visibilmente l’opera nel senso di incentivarne la dimensione enfatica e celebrativa (l’eroico apostolato del Massaia contrapposto agli intrighi politici degli abissini, e dell’Abuna Atanasio in particolare, esponente di quella chiesa copta presente anche nella vicina Grecia, che un anno dopo sarebbe stata aggredita dall’Italia). Nonostante questi limiti, tuttavia, non si può fare a meno di sottolineare l’indubbia abilità registica nel creare una messa in scena ricca di suggestioni figurative che traggono alimento dall’esotico paesaggio africano e nel gestire enormi masse umane in sequenze di massa di grande efficacia spettacolare (pensiamo soltanto alla battaglia finale).
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A. Il colonialismo europeo e italiano in Africa nell’Ottocento
- La figura del Cardinale Massaia
C. La guerra Italo-etiopica del 1935-36 e la fondazione dell’Impero
D. L’Africa orientale italiana
Geografia L’ Etiopia e l’Africa orientale
Religione La religione copta.