Allosanfan

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Paolo e Vittorio Taviani

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Paolo e Vittorio Taviani

FOTOGRAFIA

Giuseppe Ruzzolini (colore)

MUSICA

Ennio Morricone

MONTAGGIO

Roberto Perpignani

INTERPRETI

Marcello Mastroianni, Lea Massari, Mimsy Farmer, Laura Betti,

PRODUZIONE

Una Cooperativa Cinematografica

DURATA

115’

ORIGINE

Italia, 1974

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Risorgimento

Ottocento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Anni della Restaurazione.Il nobile Fulvio Imbriani, membro della setta dei Fratelli Sublimi, incarcerato da anni, viene rilasciato dal governo austriaco. Rifugiatosi nella villa di famiglia, viene raggiunto da Charlotte, madre di suo figlio, e dai suoi excompagni di lotta, che lo incitano a partecipare a una spedizione rivoluzionaria nel Meridione. Fulvio, però, è alquanto restìo ad aderire ad un’impresa che considera destinata al fallimento e non impedisce a sua sorella Esther di denunciare i congiurati.Sfuggiti all’arresto i confratelli si ritrovano per dare sepoltura a Charlotte, rimasta uccisa nel conflitto a fuoco con i gendarmi, e fra di loro c’è ancora Fulvio che, nonostante i ripetuti tentativi, non riesce a sfuggire a quello che intuisce essere un fallimento. Arrivato nel sud Fulvio troverà la morte insieme ai suoi compagni, massacrati dai soldati e dai contadini.

 

TRACCIA TEMATICA

I Taviani piegano la Storia ad esprimere la loro personale idea del mondo e della politica nel pieno del dibattito ideologico degli anni Settanta (periodo dominato dal fiorire di movimenti politici di sinistra e da una notevole mobilitazione, anche se spesso confusa e velleitaria, per la trasformazione sociale). In altre parole traggono spunto dal passato per parlare del presente. Attraverso vicende immaginarie, ma strettamente collegate allo scenario storico reale della prima fase del nostro Risorgimento (quella delle società segrete premazziniane e della carboneria, ma anche delle posteriori spedizioni nel meridione dei fratelli Bandiera e di Pisacane), i registi affermano l’importanza dell’utopia (intesa come capacità di progettare e volontà di costruire una società diversa dalla presente anche in un contesto che ne nega la realizzazione immediata) nel determinare il progresso dell’umanità. L’idealismo dei Fratelli Sublimi conduce nell’immediato alla sconfitta, ma prepara le basi per una successiva vittoria, il sacrificio generoso dei pochi potrà costituire nel futuro esempio e incitamento per i tanti. Nella figura di Allosanfan (che nel nome riecheggiante l’inizio della Marsigliese richiama il senso di un appassionato slancio contro le ingiustizie) è simboleggiata proprio questa spinta utopica verso un futuro che al momento appare confuso e indeterminato (Allosanfan racconta nel delirio di una vittoria immaginaria), ma che nella camicia rossa indossata da Fulvio allude al successo della spedizione dei Mille di Garibaldi e all’affermazione del movimento socialista di fine Ottocento.

Il personaggio di Fulvio manifesta in sé l’umano dissidio che il militante politico può vivere in modo lacerante e angoscioso fra la determinazione all’impegno e la regressione in un rassicurante e accogliente sfera familiare e individuale.

 

VALUTAZIONE CRITICA

In Allosanfan confluiscono gli stilemi consueti dei fratelli Taviani, tutti convergenti nel definire un’idea di Cinema che, nonostante sia esplicitamente riferito alla realtà storica e all’immediatezza della problematica socio-politica del suo tempo, appare sostanzialmente antirealistico e più specificatamente orientato a coinvolgere lo spettatore non sul piano emotivo, bensì su quello della riflessione (un Cinema concepito più per far pensare che per emozionare o divertire, un cinema, come si diceva allora, di impegno politico).

La ricerca di un effetto antirealistico si alimenta del ricorso alle modalità narrative del melodramma ottocentesco (la colonna sonora, ora melodiosa e accattivante, ora solenne e trascinante, il tema del tradimento, la centralità delle forti passioni e dei conflitti inconciliabili, la coralità, l’epilogo tragico) come della ballata popolare (soprattutto la seconda parte ambientata nel meridione), ad una recitazione cosiddetta straniante (i personaggi sembrano esprimere più i simboli astratti che rappresentano che non la concretezza di una specifica condizione umana), ad una gestualità spesso meccanica e nervosa, se non apertamente inverosimile (la cadenza di danza popolare con cui i congiurati avanzano verso i soldati) ed al ricorso a situazioni apertamente oniriche e visionarie (l’atmosfera irreale del lago d’Iseo avvolto dalla nebbia).

Un intrecciarsi di suggestioni molteplici, che potrebbe ingenerare la sensazione di una certa discontinuità e mancanza di unità, ma che va a costituire una trama in cui il sovrapporsi e accostarsi di differenti modelli espressivi si coniuga con l’essenza di una storia dominata proprio dal tema del contrasto fra gli opposti (rivoluzione-restaurazione, fedeltà-tradimento, passato-futuro, ideale-reale).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia          A) L’Italia nel periodo della Restaurazione

B) Le società segreta nel Risorgimento

C) Le spedizioni dei fratelli Bandiera e di Pisacane

D) La spedizione dei Mille

E) L’Italia negli anni Settanta