Un eroe borghese
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
|
SOGGETTO |
Dal romanzo-inchiesta omonimo di Corrado Stajano |
SCENEGGIATURA |
Graziano Diana, Angelo Pasquini |
FOTOGRAFIA |
Luca Bigazzi (colori) |
MUSICA |
Pino Donaggio |
MONTAGGIO |
Claudio Di Mauro |
INTERPRETI |
Fabrizio Bentivoglio, Michele Placido, Omero Antoniutti |
PRODUZIONE |
Pietro Valsecchi per Taodue Film/Mact Productions |
DURATA |
93’ |
ORIGINE |
Italia, 1995 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Classe quinta |
PERCORSI |
Mafia Novecento/Cinema e Storia |
TRAMA
Nel 1974 Giorgio Ambrosoli viene incaricato dal governatore della Banca d’Italia della liquidazione della Banca Privata di Michele Sindona, protagonista di una clamorosa bancarotta. Scopre il groviglio di interessi e complicità che lega il finanziere bancarottiere ad esponenti politici, alla mafia e al Vaticano. Sindona da New York fa di tutto per fermare l’inchiesta e così ad Ambrosoli giungono le prime minacce. Il 12 luglio1979 viene ucciso.
TRACCIA TEMATICA
Il film rende omaggio alla memoria dell’avvocato civilista Giorgio Ambrosoli, che alla fine degli anni Settanta indagando sul crack finanziario di Michele Sindona scoperchiò un inquietante scenario di malaffare e corruzione finanziario-politico con ramificazioni in ambito mafioso, nel quale alcuni hanno visto un’anticipazione della successiva indagine denominata Mani pulite, che avrebbe travolto la Prima Repubblica (il film è stato girato all’indomani dei grandi processi di Milano contro politici e imprenditori).Se il termine eroe può sembrare in contraddizione con quello di borghese (che richiama un’idea di quieto vivere, di ignavia e di cura di angusti interessi personali), Ambrosoli rappresenta, invece, l’esempio di un professionista serio e scrupoloso, profondamente attaccato a quelli che dovrebbero essere i valori del ceto medio (il senso della legalità, l’attaccamento alle istituzioni dello Stato, lo spirito di sacrificio al servizio dei cittadini). L’eroismo di Ambrosoli va ricercato nella tenace determinazione con cui compie sino in fondo il proprio dovere (cosa che dovrebbe essere scontata per chi è investito del compito di difendere gli interessi della comunità).
Contro di lui si erge al contrario quella parte della borghesia italiana che per anni ha inferto profonde (e mai del tutto rimarginate) ferite alla democrazia del nostro paese dedicandosi al malaffare e all’imbroglio a spese della collettività nazionale. Una borghesia cinica e spietata che ha inquinato per i propri interessi economici lo Stato e i partiti, che non esita a ricorrere all’omicidio e che purtroppo (questa sembra essere la tesi del film) per anni ha prevalso su quella borghesia onesta e perbene incarnata da Ambrosoli.
VALUTAZIONE CRITICA
Esistono due differenti categorie di film d’impegno politico-civile: quelli che urlano la propria tesi cercando di colpire il pubblico con scene forti e coinvolgenti, delineando personaggi e situazioni in modo schematico e superficiale e quelli che ricercano, invece, uno stile più misurato e controllato, attento alle sfumature e alla complessità della realtà che ricostruiscono. Un eroe borghese appartiene decisamente a questa seconda categoria e questo senza rinunciare alla passione civile e all’intento di denuncia (che del Cinema politico costituiscono l’essenza più autentica).La regia di Placido punta, infatti, sul sottotono e il contenimento delle emozioni, privilegiando la lucidità dell’analisi e l’introspezione psicologica (molto efficace e credibile la descrizione del maturare dell’amicizia fra Ambrosoli e il finanziere Novembre), rinunciando alle scene madri eclatanti e vistosamente drammatiche (anche la sequenza dell’omicidio del protagonista è risolta con sobrietà) e facendo dell’austerità dei mezzi impiegati (scenari e ambientazione sono spogli e semplici) una specie di corrispettivo sul piano espressivo-linguistico del rigore morale del protagonista.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A. L’Italia negli anni SettantaB. La figura dell’avvocato Ambrosoli e di Michele Sindona
C. Le indagini di Mani puliteD. Confronto fra il film e il libro omonimo di C. Stajano
Diritto Il curatore fallimentare.