Gli sbandati

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Francesco Maselli

SOGGETTO

Prandino Visconti

SCENEGGIATURA

Francesco Maselli, Aggeo Salvioli, Prandino Visconti

FOTOGRAFIA

Gianni Di Venanzo (bianconero)

MUSICA

Giovanni Fusco

MONTAGGIO

Antonietta Zita

INTERPRETI

Lucia Bosè, Isa Mirando, Jean-Pierre Mocky

PRODUZIONE

CVC

DURATA

102’

ORIGINE

Italia, 1955

REPERIBILITA'

Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Resistenza

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Italia settentrionale, nei pressi di Milano, 1943. Per sfuggire ai bombardamenti sulle città la contessa Luisa, suo figlio Andrea, il nipote Carlo e Ferruccio, un amico di famiglia, si sono rifugiati in una villa non lontana da Milano. Dopo L’8 settembre 1943 vengono accolti anche un gruppo di soldati sbandati e Lucia, un’operaia sfollata. Tra Andrea e Lucia nasce l’amore, ma Ferruccio fa la spia ai tedeschi. I soldati, informati dell’accaduto, decidono di fuggire in montagna servendosi di un camion sul quale dovrebbero prendere posto anche Lucia e Andrea, ma all’ultimo momento arriva la contessa Lucia e suo figlio, subendo l’influsso della madre, rinuncia. Andrà in Svizzera con la madre su di un’auto del comando tedesco.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film è il racconto del traumatico e doloroso impatto di un rampollo della dorata borghesia lombarda con il dilemmatico problema del proprio ruolo personale di fronte all’urgenza della Storia. Anche l’amore per l’operaia Lucia assume per Andrea una precisa connotazione di scelta esistenziale, rappresentando la bella ragazza che ha fatto irruzione nella sua vita il richiamo della rigenerazione morale e ideale simboleggiata dalla Resistenza di contro al corrotto mondo cui il giovane appartiene (ben incarnato dall’infido personaggio di Ferruccio). Costretto ad una scelta crudele e spietata fra una piena assunzione di responsabilità e il perfido ricatto affettivo della madre, Andrea sceglie quest’ultima, ma ne esce distrutto e lacerato, incapace di compiere quel distacco totale dalla sua classe di appartenenza troppo impegnativo per la sua ancor debole tempra.

Con la regressiva fuga di Andrea si allude all’atteggiamento tenuto durante la Resistenza dalla borghesia italiana, visto come un misto di opportunismo e attendismo, dominato dalla preoccupazione di conservare intatti nel grande rivolgimento della guerra potere e privilegi.

Per l’Italia conservatrice e moderata degli anni Cinquanta (che verso la Resistenza aveva assunto un atteggiamento di sostanziale rimozione) era decisamente troppo e le polemiche intorno a Gli sbandati non mancarono.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Opera prima del giovane Maselli, regista rappresentativo delle nuove leve di un Cinema italiano che, pur ancora ancorato alla scuola del Neorealismo e al suo alto messaggio etico, andava tentando, tuttavia, di esplorare nuovi territori. In particolare Maselli abbandona la centralità neorealista delle classi povere e diseredate per rivolgere la propria attenzione alla borghesia (e se vogliamo anche alla classe operaia, cui appartiene il personaggio di Lucia, ma il collegamento rimane decisamente in superficie, più un riferimento simbolico che un reale protagonismo), di cui indaga con felice penetrazione psicologica e risentita tensione civile l’universo umano e morale, prima ancora di quello sociale e politico.

Le cose migliori del film vanno ricercate nella capacità di gestire l’azione in spazi ristretti, utilizzando piani ravvicinati e comprimendo gli attori sullo sfondo di interni cupi e claustrofobici, che alimentano il senso di angosciosa attesa che segna l’atmosfera della villa. Di grande impatto drammatico (un vero piccolo gioiello per un regista esordiente) la sequenza finale del distacco di Andrea da Lucia, nella quale il gioco dei primi piani alternati e il carrello in avanti che si protende verso la ragazza (quasi a suggerire ciò che il giovane vorrebbe fare, senza poterlo) è sicuramente uno dei momenti più alti del film.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia          A) La Seconda Guerra Mondiale

B) La Resistenza

C) L’Italia negli anni Cinquanta.