Affondate la Bismark!

TITOLO ORIGINALE

Sink the Bismarck!

REGIA

Lewis Gilbert 

SOGGETTO

Dal romanzo di G.S. Forester

SCENEGGIATURA

Edmund H. North

FOTOGRAFIA

Christopher Challis (bianconero)

MUSICA

Clifton Parker

MONTAGGIO

Peter Hunt

INTERPRETI

Kenneth Moore, Dana Wynter, Carl Mohner

PRODUZIONE

John Brabourne per la Twenty Century Fox

DURATA

100'

ORIGINE

Gran Bretagna, 1960

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Seconda Guerra Mondiale

Novecento/Cinema e storia

 

TRAMA

Maggio, 1941. La grande corazzata tedesca Bismark ha iniziato a solcare i mari e presso l’ammiragliato britannico a Londra giungono le prime notizie sulle navi inglesi affondate dai potenti cannoni del gioiello della flotta germanica. Se la Bismark non sarà affondata, il transito dei convogli che dall’America riforniscono la Gran Bretagna sarà seriamente compromesso. Da Churchill arriva un ordine perentorio: Affondate la Bismark!. Gli ufficiali, che dal sotterraneo dell’ammiragliato britannico guidano le operazioni della flotta inglese, iniziano da quel momento un’attività insonne per dare la caccia alla corazzata vanto della marina da guerra di Hitler.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film rievoca una delle pagine più gloriose nella storia della marina britannica: l’affondamento della Bismark. Tanto più importante in quanto costituisce un’inversione di tendenza rispetto ad un andamento della guerra sui mari fino al quel momento sfavorevole agli inglesi.

All’infaticabile tenacia con cui il granitico capitano Shepard (ma anch’egli alla fine cede a quei sentimenti di cui avrebbe voluto il totale azzeramento) persegue il suo obiettivo si contrappone il fanatico entusiasmo guerriero dell’ammiraglio tedesco Lutjens, per il quale gli elogi del Fuhrer costituiscono motivo di smisurato orgoglio. Da una parte, insomma, una determinazione ferrea, ma non disgiunta da una rassicurante dimensione umana (il personaggio femminile di Anne si fa in un certo senso garante delle giuste esigenze del cuore e del sentimento), dall’altra uno spirito combattivo estremo ed esaltato (e che il capitano Lindemann cerca in un qualche modo di limitare), che in un film del 1960 (sono passati solo quindici anni dalla fine della guerra) doveva pur sempre contrassegnare il militarismo nazista.

Ma più che fissare delle discriminanti morali e politiche, la preoccupazione principale del film sembra essere quella di avvincere lo spettatore con la storia di una battaglia navale che assume quasi i contorni di una partita a scacchi (lo stesso tavolo con i modellini delle navi suggerisce questa idea), di un vero e proprio gioco di intuito e perspicacia, dove il fattore umano acquista un ruolo preminente rispetto alla potenza dei mezzi e alla tecnologia.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Affondate la Bismark! è la dimostrazione di come si possa realizzare un film bellico appassionante e coinvolgente anche senza ricorrere al formato ad alta intensità spettacolare del kolossal di tradizione hollywoodiana. Lewis ripropone così il meglio della tradizione del cinema medio britannico, capace di costruire solidi intrecci narrativi e discrete sceneggiature con scarsità di mezzi economici. Del resto basta pensare a come una metà del film sia ambientato in interni e buona parte dell’altra metà sia costituita da materiale documentaristico di autentiche scene di battaglia ripescate nei ricchi archivi britannici, per arrivare alla conclusione che per fare del buon Cinema non sono necessari gli effetti speciali computerizzati e il gigantismo scenografico.

Efficace ed incisivo, inoltre, risulta il modo con cui vengono presentate le fasi dei combattimenti, dove il rapido montaggio basato su di una semplice struttura binaria (volto dell’ufficiale che ordina il fuoco–immagine dell’esplosione contro la nave avversaria), scandita in un rapido susseguirsi di inquadrature, imprime un ritmo incalzante all’azione; gustoso qualche tocco di garbato humour, come l’ammiraglio tedesco che muore con il telegramma di Hitler in mano e il capitano Shepard che se ne va con il modellino della Bismark; un po’ zuccherosa e approssimativa (una concessione alle signore che davanti ai film di guerra si annoiano?) la storia d’amore fra l’ufficiale burbero, ma dal cuore tenero, e la troppo perfetta Anne.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) La Seconda Guerra Mondiale.

         B) La battaglia dell’Atlantico e la guerra dei convogli.