Bread and Roses

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Ken Loach

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Paul Laverty

FOTOGRAFIA

Barry Ackroid (colori)

MUSICA

George Fenton

MONTAGGIO

Jonathan Morris

INTERPRETI

Pilar Padilla, Adrien Brody, Elpidia Carillo

PRODUZIONE

Rebecca O’Brien per Parallax Pictures/Road Movie Vierte Produktionen/Tornasol Alta Films

DURATA

112’

ORIGINE

Gran Bretagna-Germania-Spagna, 2000

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Lamerica Leuropa Litalia

Problemi dell’immigrazione e del multietnicismo/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Individuo e Società

 

 Catena di montaggio, Classe operaia

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Maya, una ragazza messicana, entra clandestinamente in California per raggiungere la sorella Rosa, che vive con il marito Bert e i due figli a Los Angeles, dove lavora in un’impresa di pulizie. Anche Maya viene assunta nella stessa impresa ed inizia a lavorare insieme alla sorella in un palazzo di uffici nel centro della metropoli. Il lavoro è duro e le paghe sono basse, in più gli addetti alle pulizie sono privi di assistenza sanitaria. Per organizzarli si presenta un giorno a casa di Rosa Sam, un giovane sindacalista. Rosa lo caccia, ma Maya rimane colpita da lui e qualche giorno dopo lo chiama avendo visto il capoccia della ditta di pulizie licenziare un’anziana operaia. Istruiti da Sam i pulitori cominciano a ribellarsi e, nonostante i metodi repressivi e le minacce dei superiori, alla fine riescono a richiamare sul loro caso l’attenzione dell’opinione pubblica e a vincere la vertenza con la controparte.

 

TRACCIA TEMATICA

Due sono le tematiche predominanti nel film, entrambe strettamente connesse: quella dell’immigrazione clandestina dei messicani negli Stati uniti e quella dello sfruttamento operaio legato alla precarietà delle condizioni di lavoro a alla mancanza di tutele sindacali. Gli immigrati (che costituiscono la maggioranza dei lavoratori adibiti a mansioni dequalificate, come appunto i janitors del film), a causa della debolezza della loro posizione che li rende particolarmente ricattabili, sono i primi a soffrire le conseguenze negative dello strapotere padronale. Ma il caso specifico diventa emblematico della disarticolazione e dell’indebolimento che la classe operaia americana ha subito nel suo complesso attraverso la diminuzione dei diritti e del salario.

La pellicola contrappone due tipi opposti di risposta: da una parte l’individualismo di Rosa, ostile ad ogni forma di solidarietà e coscienza collettiva (le sofferenze della sua tribolata esistenza spiegano questo suo indurimento egoistico), dall’altra la volontà di ribellione e la generosità altruistica di Maya (che si gioca il permesso di soggiorno per poter aiutare Ruben ad andare all’università).

E’ proprio il doloroso destino di Maya che rattrista la vittoria finale dei lavoratori, che hanno imparato che solo con l’unità e la lotta si possono raggiungere obiettivi di emancipazione e di riscatto.

 

 VALUTAZIONE CRITICA

Per quanto Loach privilegi la problematica sociale, il suo film riesce ad articolarsi in un ampio spettro di motivi e registri. Da una parte, insomma, il pane (cioè la condizione materiale dei lavoratori con la relativa necessità di migliorarla attraverso la lotta sindacale), dall’altra le rose (cioè la qualità della vita, legata al bisogno insopprimibile di felicità, amore e rapporti umani).  Queste due dimensioni si intrecciano e alternano in continuazione nel film, conferendo ad esso misura ed equilibrio ed evitando quei rischi di schematismo e didascalismo che spesso inficiano il Cinema politico (netta divisione fra buoni e cattivi, prevalenza della spiegazione sulla narrazione).

Se la descrizione della precarietà della condizione operaia è espressa con efficace sintetismo, anche la delineazione dei caratteri e delle psicologie dei personaggi è accurata e credibile, rispettosa dei drammi individuali e delle differenti sensibilità. Il regista non solo non semplifica la realtà (altro limite spesso presente nel Cinema politico), ma ne rispetta la complessità, confermandosi ancora una volta assai bravo nel gestire situazioni di dialogo all’insegna dello scontro e della tensione, dove è difficile poter assegnare una patente di torto e ragione (assolutamente eccezionale, nella sua estrema drammaticità, la rivelazione di Rosa a Maya del suo passato di prostituta). Straordinaria, poi, la capacità di passare da un registro all’altro (dal melodrammatico al comico, dal thriller al sentimentale, dal corale all’introspezione psicologica) senza bruschi salti, con fluidità e scorrevolezza narrativa. Un esempio, piuttosto raro, di felice coesistenza di tensione politica e gusto del racconto.   

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Geografia               a) Il confine tra Messico e Stati Uniti

                                b) L’emigrazione latino–americana negli Stati Uniti

Diritto                      a) La legislazione sugli immigrati in Italia 

                                 b) Le nuove norma sul lavoro flessibile in Italia