Napoléon (*)
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA | Yves Simoneau |
SOGGETTO |
Dal romanzo omonimo di Max Gallo |
SCENEGGIATURA |
Didier Decon |
FOTOGRAFIA |
Guy Dufaux (colori) |
MUSICA |
Richard Grégoire |
MONTAGGIO |
Yves Langlois |
INTERPRETI |
Christian Clavier, Isabella Rossellini, Gérard Dépardieu, John Malcovich, Anouk Aimée, Ennio Fantastichini, Julian Sand, Claudio Amendola |
PRODUZIONE |
France 2-GMT Productions-Rai Fiction-Kirchmedia-Transfilm-Spice Factory-ASP-DD Productions |
DURATA |
360’ circa |
ORIGINE |
Francia-Germania-Italia-Gran Bretagna, 2002 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE | Triennio |
PERCORSI |
Età napoleonica Ottocento/Cinema e Storia |
(*) Film per la TV in quattro puntate di circa 90’ciascuna.
TRAMA
Il film narra la biografia di Napoleone Bonaparte dal 1795 fino alla morte, attraverso l’innamoramento e il matrimonio con Josephine, la vittoriosa campagna d’Italia, il colpo di Stato del 18 Brumaio, la proclamazione dell’Impero, le grandi battaglie contro le coalizioni nemiche e la sconfitta definitiva di Waterloo.
La biografia di Napoleone ci è proposta attraverso l’ottica privilegiata dell’antitesi fra polarità apparentemente inconciliabili, il cui contrasto tormenta l’animo del grande corso praticamente per tutta l’esistenza. L’antagonismo fra opposti (e il difficoltoso tentativo di conciliarli) diventa così la costante esistenziale del protagonista.
Il sincero trasporto per la conturbante Josephine convive con un’assillante quanto giustificata gelosia e con uno spiccato dongiovannismo, l’ansia di potere e gloria con la più modesta passione per gli studi e la cultura, i sentimenti più intimi con la ragion di Stato, l’ambizione personale con i destini della Francia, l’attaccamento alla famiglia con il fastidio per le inesauste pretese di fratelli e sorelle, l’acuminata intelligenza con l’iracondia incontenibile.
Oltre a questo ritratto a tutto tonto, che sottolinea la complessità umana e morale del personaggio, il film si sofferma anche nel richiamare le sue grandi qualità politiche e militari (a cominciare dalla risolutezza d’iniziativa che tanto spiazzava i nemici) e il fascino emanante dalla sua ricca personalità.
Coproduzione internazionale all’insegna dell’impiego di grandi attori e di grandi mezzi, Napolèon si allinea ai cliché tradizionali del genere storico-popolare destinato al pubblico televisivo. Estrema semplificazione della complessità storiografica, didascalismo da manuale di testo scolastico, personaggi che parlano per sentenze, ampio spazio riservato alla dimensione privata dei protagonisti, scelta dei ruoli dettata dall’esigenza di trovare una collocazione per le star mobilitate (improbabili in particolare gli abbinamenti Rossellini-Giuseppina, Malcovich-Tayllerand e Fouché-Dépardieu), scenografie troppo perfette e patinate, piattezza di stile e mancanza di originalità e coraggio.
Questo Napoléon, insomma, non aggiunge nulla di nuovo a quanto già si sapeva sul personaggio e sulla sua vita e soprattutto a quanto l’immaginario cinematografico già ci aveva proposto in un secolo di Cinema. Ne risulta così un dignitoso prodotto di divulgazione (e con i tempi che corrono non è poco), allestito con lodevole professionismo e buon tasso di spettacolarità (alcune battaglie sono dotate di un indubbia potenza visiva), non privo di sequenze coinvolgenti (l’ingresso a cavallo nel palazzo degli zar, il ricordo del collegio di Brielle, il colpo di stato del 18 Brumaio, ecc..), ma troppo legato al gusto medio televisivo.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) La Rivoluzione Francese
B) Napoleone Bonaparte e il suo tempo
C) La Restaurazione