I banchieri di dio

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Giuseppe Ferrara

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Giuseppe Ferrara, Armenia Balducci

FOTOGRAFIA

Federico Del Zoppo (colori)

MUSICA

Pino Donaggio, Ennio Morricone

MONTAGGIO

Adriano Tagliavia

INTERPRETI

Omero Antoniutti, Giancarlo Giannini, Rutger Hauer, Alessandro Gassman, Pamela Villoresi

PRODUZIONE

Giuseppe Ferrara per Sistina Cinematografica

DURATA

125’

ORIGINE

Italia, 2002

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Momenti di un secolo italiano

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

 Nel 1981 i magistrati di Milano scoprono la lista degli affiliati alla loggia massonica segreta P2 (Propaganda 2). Su di essa compaiono tra gli altri i nomi di ministri, politici, magistrati, generali dell’esercito, funzionari pubblici, uomini d’affari  e giornalisti. Licio Gelli, il Maestro Venerabile della Loggia P2, e Michele Sindona, lo spregiudicato banchiere colluso con la mafia, tirano le fila di un intreccio mostruoso di affari illegali e intrallazzi d’alto livello che coinvolge partiti, servizi segreti, finanza vaticana. Roberto Calvi, presidente del Banco ambrosiano, è un’importante rotella di questo ingranaggio criminoso.  Quando viene arrestato e rinchiuso in carcere, Calvi inizia a collaborare con la giustizia svelando segreti e complicità dell’organizzazione P2.

 

TRACCIA TEMATICA

La morte di Guido Calvi rimane ancora uno dei tanti misteri nella storia tormentata della nostra repubblica. La verità ufficiale ha sempre sostenuto la tesi del suicidio, ma Ferrara la smentisce contrapponendo ad essa la sua verità: il presidente bancarottiere del Banco Ambrosiano è stato assassinato dagli uomini dell’equivoco faccendiere sardo Flavio Carboni per impedire che continuasse a denunciare le trame della P2 e delle personalità con essa colluse e per punirlo per quanto già aveva rivelato. Ma l’ombra torbida della massoneria deviata ed eversiva si stende su molti dei poteri forti (legali e non) dell’Italia degli anni Ottanta, dalla Democrazia Cristiana al Vaticano (assai cruda la denuncia delle responsabilità del cardinale targato Opus Dei Marcinkus e della banca vaticana dello IOR), dai servizi segreti alla mafia. Una trama complicata che chiama in causa una fitta rete di silenzi e complicità e che ha contribuito non poco ad inquinare e corrompere le condizioni di democrazia e di convivenza civile nel nostro paese.

Girato nel ventennale della morte di Calvi, I banchieri di dio vuole essere un contributo alla conservazione della memoria e alla necessità che ancora si cerchi di fare piena luce su una delle pagine più oscure del nostro recente passato.

Sequestrato nell’aprile del 2002 su denuncia di Flavio Carboni, il film è stato dissequestrato due mesi dopo e distribuito nelle sale.

 

VALUTAZIONE CRITICA

La critica è stata quasi unanimemente severa nei confronti del film di Ferrara. Non tanto per l’interpretazione dei fatti che propone (sulla cui sostanza pochi oggi se la sentono di dissentire), ma per le modalità della rappresentazione, eccessivamente viziate da un intento didascalico che sottomette alla ricostruzione minuziosa e dettagliata degli eventi (tanti, troppi) ogni altra preoccupazione espressiva e narrativa. Ne esce così una pellicola farraginosa e scialbamente cronachistica, che affastella una mole di episodi e riferimenti talmente congestionata e sovrabbondante da disorientare lo spettatore non completamente ferrato in materia. E questo per non parlare dell’effetto involontariamente ridicolo e grottesco dei tanti sosia di figure note che costellano il film e della scarsa cura scenografica per il contesto cronologico, spesso contraddetto da automobili e squarci urbani inesistenti negli anni Ottanta.  

A questi giudizi così liquidatori qualcuno ha contrapposto il coraggio civile di Ferrara nel volere riaprire una ferita ancora bruciante nel ricordo collettivo della nazione (e le tante reazioni irate che hanno accolto il film dimostrano quanto ancora urtino certi argomenti) e l’ormai decennale inclinazione di questo regista ad anteporre l’urgere della verità e della denuncia a qualunque ricerca di natura stilistica e formale. Un Cinema, insomma, di taglio esclusivamente giornalistico che trova nell’assoluta necessità informativa e politica l’unica ragion d’essere.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                                 A) L’Italia all’inizio degli anni Ottanta

                                           B) La massoneria e la loggia P2

                                           C) I misteri della Repubblica

 Economia                           Il crack del Banco Ambrosiano

 Religione                           A) Lo Ior e la finanza vaticana

                                            B) L’Opus Dei e la figura del cardinale Marcinkus