Segreti di Stato

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Alessandro Benvenuti

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Paola Baroni, Paolo Benvenuti, Mario J. Cereghino

FOTOGRAFIA

Gianni Marras

MONTAGGIO

Cesar Augusto Meneghetti

INTERPRETI

David Coco, Antonio Catania, Sergio Graziani, Aldo Pugliesi

PRODUZIONE

Domenico procacci per Fandango

DURATA

85’

ORIGINE

Italia, 2003

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Mafia

Momenti di un secolo italiano

Novecento/Cinema e storia

 

TRAMA

 Il primo maggio del 1947 a Portella della Ginestra in Sicilia il bandito Giuliano fa sparare su un corteo che festeggiava la festa dei lavoratori. Qualche anno dopo al processo di Viterbo Pisciotta, braccio destro di Giuliano, minaccia di fare clamorose rivelazioni sui mandanti della strage, mentre il suo avvocato inizia un’indagine personale che lo porta a scoprire una verità assai diversa da quella ufficiale. Pisciotta verrà assassinato con il veleno in carcere senza aver avuto il tempo di dire tutto ciò che sapeva.

 

TRACCIA TEMATICA

Segreti di Stato ribalta completamente la verità ufficiale sull’eccidio di Portella della Ginestra, secondo cui essa fu causata dagli uomini del bandito Giuliano. L’avvocato di Pisciotta, guidato da quest’ultimo, inizia una lunga serie di sopralluoghi, ricerche, incontri e interviste, che lo portano a conclusioni ben diverse e assai più scottanti e clamorose della versione ufficiale che addossava al solo Giuliano ogni responsabilità.
La strage di Portella sarebbe sta voluta e organizzata dai servizi segreti americani in associazione con quelli italiani e con le forze politiche democristiane e monarchiche con l’obbiettivo di uccidere Li Causi, il segretario regionale del Partito Comunista, uscito vincitore dalle elezioni siciliane, con lo scopo di intimidire le sinistre ed impedirne la conquista del potere nell’imminenza delle elezioni politiche del 1948.
In quest’ottica il massacro di Portella non sarebbe altro che la prima manifestazione di quella strategia della tensione, messa in campo nel nostro paese durante la Guerra Fredda dai servizi segreti e dai poteri occulti spaventati dall’idea di una possibile vittoria elettorale del Pci, o semplicemente da una sua avanzata.
Benvenuti, insomma, fa risalire uno dei periodi più neri della nazione (le stragi e il terrorismo) ai primordi della storia della Repubblica, chiamando in causa esponenti di primissimo piano del potere politico e religioso dell’epoca, tutti più o meno coinvolti nello stragismo in nome dell’anticomunismo.
Quella del regista resta comunque un’ipotesi. Si saprà mai la verità? Il refolo di vento che disperde questo castello di indizi e la morte senza colpevoli di Pisciotta inducono a dare una risposta negativa.  

  

VALUTAZIONE CRITICA

 Presentato alla Mostra di Venia del 2003, Segreti di Stato ha suscitato pesanti reazioni da parte delle destre, che hanno ritenuto il film come un insieme di falsità che offendono la memoria di alcune grandi personalità di quegli anni (pensiamo soltanto a De Gasperi e a Papa Pacelli).
Aldilà del giudizio che si può esprimere sulla versione proposta e sull’audace dietrologica che la sorregge,
è indiscutibile che il film si distingua per una grande incisività, accumulando una serie di elementi e riferimenti non completamente privi di credibilità (in particolare per quel che riguarda la ricostruzione della dinamica della strage).
Ciò che va maggiormente sottolineato a livello linguistico è l’opzione registica per uno stile di asciutta e secca sobrietà, tagliente e preciso, tutto concentrato sull’essenzialità della tesi da comunicare (inquadrature frontali, illuminazione realistica, tonalità della voce monocorde, assenza di colonna sonora musicale, uso di filmati d’epoca), con l’utilizzo ostentatamente povero di disegni da fumetto popolare (che sembrano richiamare la tradizione dei cantastorie).
Una strategia espressiva che nella sua programmatica ed esibita freddezza e oggettività si distanzia nettamente dalla tradizione del Cinema politico italiano degli anni Settanta (anch’esso a tesi, schierato, impegnato, appassionato nella denuncia), ma spesso subalterno ad una narratività fortemente modellata sugli stereotipi hollywoodiani privilegianti la dimensione spettacolare e il coinvolgimento emotivo dello spettatore.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

 Storia                                   A) L’Italia e la Sicilia  nell’immediato secondo dopoguerra

                                              B) Il banditismo e la mafia in Sicilia

                                              C) La Guerra Fredda

                                              D) La strategia della tensione