Segreti di Stato
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
Alessandro Benvenuti |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Paola Baroni, Paolo Benvenuti, Mario J. Cereghino |
FOTOGRAFIA |
Gianni Marras |
MONTAGGIO |
Cesar Augusto Meneghetti |
INTERPRETI |
David Coco, Antonio Catania, Sergio Graziani, Aldo Pugliesi |
PRODUZIONE |
Domenico procacci per Fandango |
DURATA |
85’ |
ORIGINE |
Italia, 2003 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Classe quinta |
PERCORSI |
Mafia Momenti di un secolo italiano Novecento/Cinema e storia |
Presentato
alla Mostra di Venia del 2003, Segreti di Stato ha suscitato pesanti
reazioni da parte delle destre, che hanno ritenuto il film come un insieme di
falsità che offendono la memoria di alcune grandi personalità di quegli anni
(pensiamo soltanto a De Gasperi e a Papa Pacelli).
Aldilà del giudizio che si può esprimere sulla versione proposta e sull’audace
dietrologica che la sorregge, è
indiscutibile che il film si distingua per una grande incisività, accumulando
una serie di
elementi e riferimenti non completamente privi
di credibilità (in
particolare per quel che riguarda la ricostruzione della dinamica della strage).
Ciò che va maggiormente sottolineato a
livello linguistico è l’opzione registica per uno stile di asciutta e secca
sobrietà, tagliente e preciso, tutto concentrato sull’essenzialità della tesi da
comunicare
(inquadrature
frontali,
illuminazione
realistica, tonalità della voce monocorde, assenza di colonna sonora musicale,
uso di filmati d’epoca), con l’utilizzo ostentatamente povero di disegni da
fumetto popolare (che sembrano richiamare la tradizione dei cantastorie).
Una strategia espressiva che nella sua
programmatica ed esibita freddezza e oggettività si distanzia nettamente dalla
tradizione del Cinema
politico italiano degli anni Settanta
(anch’esso a tesi, schierato, impegnato, appassionato nella denuncia), ma spesso
subalterno ad una narratività fortemente modellata sugli stereotipi
hollywoodiani privilegianti la dimensione spettacolare e il coinvolgimento
emotivo dello spettatore.
Storia A) L’Italia e la Sicilia nell’immediato secondo dopoguerra
B) Il banditismo e la mafia in Sicilia
C) La Guerra Fredda
D) La strategia della tensione