Diverso da chi?
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
Umberto Carteni |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Fabio Bonifacci |
FOTOGRAFIA |
Marcello Montarsi (colori) |
MONTAGGIO |
Consuelo Catucci |
MUSICA |
Massimo Nunzi |
INTERPRETI |
Luca Argentero, Claudia Gerini, Filippo Nigro, Antonio Catania, Giuseppe Cederna |
PRODUZIONE |
Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz per Cattleya |
DURATA |
102’ |
ORIGINE |
Italia, 2008 |
REPERIBILITA' |
Homevideo-Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio-Triennio |
PERCORSI |
Gay è bello Omosessualità/Diversità/Uomo e Società |
TRAMA
Piero, gay dichiarato e consigliere comunale del Partito Democratico, si trova per una serie di circostante fortuite ad essere il candidato sindaco per il centrosinistra in una città del nordest. Come vicesindaco gli viene affiancata Adele, centrista cattolica e tradizionalista. Dopo un’iniziale ostilità e antipatia tra i due nasce l’amore. Come dirlo al terzo incomodo Remo, il convivente di Piero?
La dimensione della diversità investe Piero in modo raddoppiato: in quanto omosessuale incarna la diversità per eccellenza (almeno sul versante del senso comune più conformista), in quanto vittima di incontrollate pulsioni etero esprime una diversità per lui estremamente destabilizzante (che lo mette in conflitto con il suo contesto familiare) . La tematica dell’identità sessuale subisce in questo film una bizzarra torsione che sfocia nella più tradizionali situazioni da commedia: il tradimento e la difficoltà della sua accettazione. L’epilogo (il triangolo con tanto di doppia paternità) rimane una specie di protesi utopico-ottimistica (ben simboleggiata dall’immagine finale della distruzione del muro), un affrettato lieto fine, che allo stato attuale appare di improbabile realizzazione.
L’altro percorso intrapreso dal film è quello della (bonaria e piuttosto superficiale) critica politica che ha come bersaglio, più che la destra razzista e retrograda che governa nel nordest, il Partito Democratico, di cui si satireggia la difficoltà a conciliare le sue due anime, quella progressista e quella cattolica tradizionalista.
Diverso da chi? è senza dubbio un esemplare di quella che una volta si chiamava commedia all’italiana (che aveva la propria principale inclinazione nella caustica e feroce critica di costume) e di cui il film di Carteni costituisce una pallida copia: troppo inoffensiva e prudente per accedere a quella cattiveria programmatica che animava i film di Risi, Monicelli, Pietrangeli e Scola.
Va, tuttavia, riconosciuto che ci troviamo di fronte ad un prodotto piacevole e abbastanza riuscito, proprio per il registro garbato e leggero su cui si assesta, evitando soprattutto le volgarità dei cosiddetti cinepanettoni ed affrontando una tematica considerata ancora scabrosa con delicatezza e sensibilità.
Completano la buona riuscita del film un cast di ottimi attori (forse ancora un po’ acerbo proprio il protagonista Luca Argentero), che riesce ad entrare in personaggi non facili da rendere.
Diritto a) La legislazione sulle coppie omosessuali nel mondo e in Italia
b) La normativa delle elezioni amministrative in Italia
Storia Dal partito DS al PD