Edward mani di forbice

TITOLO ORIGINALE Edward Scissorhands
REGIA Tim Burton
SOGGETTO Tim Burton
SCENEGGIATURA Caroline Thompson
FOTOGRAFIA Stefan Czapsky (colori)
MUSICA Danny Elfman
MONTAGGIO Richard Halsey
INTERPRETI Johnny Depp, Dianne Wiest, Winona Rider
PRODUZIONE 20th Century Fox
DURATA 100'
ORIGINE USA, 1990
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Biennio-Triennio
PERCORSI

Il corpo negato

Handicap/Diversità/Uomo e Società

 

TRAMA

Edward è una creatura che il suo costruttore non ha potuto terminare, essendo morto prima di applicargli le mani, al posto delle quali lo strano essere dispone di taglienti forbici. Una rappresentante dell'Avon lo trova solo e abbandonato nel castello in rovina dove abita da sempre e impietosita lo porta a casa sua. Edward diventa ben presto il beniamino del paese, dove si distingue per la sua eccezionale abilità di giardiniere e parrucchiere, sino a diventare un personaggio televisivo protagonista di talk-show. Innamoratosi della figlia della donna che lo ospita, suscita la gelosia del suo fidanzato, che alla fine tenta addirittura di ucciderlo. Edward capisce che il mondo degli uomini non è più il suo posto e ritorna a vivere in solitudine nel suo castello.

 

TRACCIA TEMATICA

Edward è chiaramente un essere inverosimile, la sua deformità non esiste, e anche le persone che lo circondano sono delle caricature, ritratte in modo da risultare ben più mostruose di lui, tutta la vicenda insomma è destituita di ogni fondamento realista. Questo non attenua però il sottofondo di verità che il film ci consegna e cioè la condizione di dolorosa incomprensione ed emarginazione cui spesso sono destinati i diversi, nella migliore delle ipotesi oggetto di paternalistica protezione e nella peggiore di interessata strumentalizzazione, se non di aperto rifiuto.

Edward è un essere fisicamente incompleto, ma dotato di una sensibilità e di un talento creativo non comuni. Ciò di cui ha bisogno è calore e affetto, invece finisce per essere vittima dell'aggressiva curiosità di una società che accetta il diverso solo come fenomeno da esibire e sfruttare.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Tim Burton è un regista totalmente ancorato ad un'idea di Cinema antirealista e astratta, che, rifiutando ogni confronto con la realtà, assume come riferimento il repertorio dell'immaginario cinematografico. Per dirla in altri termini Burton costruisce i suoi film utilizzando materiali filmici (e non solo, se pensiamo al gusto pop-art cui sono ispirate le scenografie del film) preesistenti, che hanno nutrito la fantasia infantile e adolescenziale della sua generazione.

In Edward mani di forbice convergono così molteplici suggestioni: quella fiabesca (tutta la storia è raccontata, come una fiaba, da Kim ormai nonna, mentre la neve avvolge il paesaggio), quella orrifica (il lugubre castello in rovine che sovrasta la città e il personaggio dello scienziato interpretato da un attore mitico del genere horror come Vincent Price. Inoltre il modello lontano della trama è il Frankenstein di Mary Shelley), quella fantastica (le mani-forbici di Edward non suscitano più di tanto meraviglia).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Educazione artistica   La Pop-Art e l'iperrealismo pittorico come riferimento delle scenografie , dei costumi e degli arredamenti del film.