La fine della notte

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Davide Ferrario
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Davide Ferrario
FOTOGRAFIA Robert Schaefer (colori)
MUSICA Daniel Bacalov
MONTAGGIO Michael Esser
INTERPRETI Claudio Bigagli, Dario Parisini
PRODUZIONE Paolo Pagnoni
DURATA 92'
ORIGINE Italia, 1989
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Triennio
PERCORSI

Gioventù violenta

Il disagio/La condizione adolescenziale/Uomo e Società

 

TRAMA

Italia del Nordest. Due giovani amici, Claudio e Vincenzo, trascorrono gran parte del loro tempo libero bighellonando al bar o vagando senza meta in campagna. Cacciati dal signor Meroni in modo molto sgarbato dalla sua proprietà i due decidono di fargliela pagare e una sera irrompono nella sua cascina malmenandolo e impossessandosi della sua automobile. E' l'inizio di una tragica notte nel corso della quale uccidono senza motivo una guardia giurata e un padre di famiglia. Alla fine vengono circondati dai carabinieri e, mentre Claudio si arrende, Vincenzo preferisce suicidarsi. Il film è ispirato a fatti realmente accaduti la notte del 30 giugno 1986.

 

TRACCIA TEMATICA

Claudio e Vincenzo esprimono in forme estreme e distruttive un disagio che emerge dalla realtà che li circonda. Dietro la facciata di un benessere diffuso e soddisfatto di sé, da questo squarcio di un' indeterminata fetta di profondo Nord affiorano i segni della frustrazione e della depressione culturale (il corteo dopo la tragedia dello stadio Heysel per festeggiare comunque, la noia al bar, le armi in casa, il matrimonio senza amore, l'assurda difesa della proprietà, la delusione dell'agente che verbalizza la versione della figlia di Meroni per la mancata violenza sessuale ai danni della ragazza, ecc.). L'inquinamento non è solo a livello dell'aria (la fabbrica di concerie), ma anche a livello delle coscienze.

I due giovani protagonisti coltivano il sogno di una fuga impossibile (il riferimento iniziale a un improbabile viaggio in Africa, la sublimazione del loro desiderio nel fascio di luce che proietta immagini esotiche, la Cadillac dell'amico americano e il fumetto di Tex  alludono al rifugiarsi in un immaginario fantastico) che nasconde il loro vuoto esistenziale e la mancanza non solo di forti valori di riferimento, ma anche solo di qualche seria motivazione all'esistenza.

Quel che stupisce, nei delitti che compiono, non è tanto la loro ferocia, quanto l'assoluta gratuità del gesto, la sua totale amoralità intesa come assenza di senso di colpa.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Davide Ferrario, critico cinematografico alla sua opera prima, mescola le suggestioni del noir e del road-movie americano (significativa la presenza del regista statunitense John Sayles nel ruolo del trafficante Wayne), saldamente insediate nella sua memoria cinefilica, con il tentativo di aderire ai dati di una realtà socio-antropologica specificatamente italiana.

Il regista, rivisitando un fatto di cronaca realmente accaduto, non cerca di rispondere al perché di tanta inaudita violenza, ma inserisce il singolo accadimento in un contesto che forse può offrire qualche spunto di riflessione sulla cultura che l'ha generata, a cominciare dalla citazione della famosa finale di Coppa Campioni Juventus-Liverpool, un passatempo che si è tramutato in tragedia.

Lontano dagli eccessi truculenti di tanto Cinema sulla criminalità, compiaciuto nel mostrare la violenza, Ferrario contiene il suo film su un registro basso e sommesso, avvolgendo i due protagonisti in un'enigmatica impenetrabilità (che nemmeno affidare il racconto in prima persona a Claudio dissipa, anzi accentua a causa del tono di distacco con cui rievoca i fatti), che si alimenta dell'agghiacciante naturalezza e normalità del loro delirio.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Economia    Il modello socio-economico del Nordest.