Una gita scolastica

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Pupi Avati
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Pupi Avati, Antonio Avati
FOTOGRAFIA Pasquale Rachini (colori)
MUSICA Riz Ortolani
MONTAGGIO Amedeo Salfa
INTERPRETI Carlo Delle Piane, Tiziana Pini, Lidia Broccolino
PRODUZIONE A.M.A. Film, con la collaborazione do RAI 1, Città di Porretta Terme, Provincia di Bologna, Credito Romagnolo, Roberto Celletti
DURATA 86'
ORIGINE Italia, 1983
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Biennio-Triennio
PERCORSI

Come eravamo

Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Laura, una donna ormai ottantenne, rievoca un episodio della sua giovinezza, una gita scolastica con i compagni di liceo di Bologna e due insegnanti nella primavera del 1914. Meta della gita è Firenze, da raggiungere a piedi attraversando l'Appennino. Questa esperienza diventa per molti ragazzi e ragazze l'occasione tanto attesa per realizzare qualche desiderio segreto, in particolare Laura è innamorata del bello della classe e riesce, seppur per poco, a conquistarlo. Anche al timido e impacciato professor Balla la gita offre la possibilità di corteggiare la bella collega Serena, decisa a tradire il marito adultero per vendetta. Quando però l'avvenente insegnante si concede ad un suo studente, la cosa viene risaputa e al liceo scoppia un vero scandalo.

 

TRACCIA TEMATICA

Laura ha vissuto durante la gita scolastica il momento più bello e importante della sua vita e si spegne serenamente, ultima depositaria vivente del ricordo di quei giorni straordinari. La coppia dei due fidanzati morti prima delle nozze, fatta resuscitare da Laura come prologo alla rievocazione, ci ricorda che stiamo per assistere ad una storia di fantasmi evocati dalla memoria di una sopravvissuta, che si appresta a rivivere il passato in chiave mitica.

La gita fornisce la cornice magica all'interno della quale tutto diventa possibile, ma anche irripetibile, la natura accoglie e protegge con la sua complicità le confidenze e le aspirazioni della giovinezza, la liberazione di pulsioni a lungo trattenute.

La collocazione temporale nel 1914, l'anno dello scoppio della prima guerra mondiale e l'ultimo di pace per l'Italia, incentiva la dimensione metaforica dell'evento, che si fa simbolo dell'ultima primavera d'innocenza di un'Europa destinata a precipitare nelle tragedie del Novecento. L'allegra scolaresca del film diventa l'umanità ingenua della Belle Époque che danza inconsapevole sul baratro.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Con Una gita scolastica, suo primo film di successo, Avati mette a punto gli stilemi fondamentali del suo Cinema, in particolare di quello incentrato sul tema del ricordo, che è tanta parte della sua filmografia. La memoria avatiana non ricerca la ricostruzione verosimile del passato, ma lo filtra palesemente attraverso il mito (e cioè le sovrapposizioni che la nostalgia e la fantasia operano sulla realtà dei fatti) e l'invenzione poetica. Il registro emotivo dominante diventa così quello dell'incanto pervaso di tenerezza e sentimentalismo, attenuato però da un sottofondo di crepuscolare malinconia che avvolge tutta la storia e non risparmia visioni rivelatrici (come il funerale dei due giovani contadini che mette la festante comitiva di fronte all'immagine della morte e il gruppo di soldati che preannuncia la catastrofe bellica che di lì a poco inghiottirà la generazione di giovani della gita).

Collocandola in un territorio sospeso tra la fiaba e il Musical, tra Storia e Mito, Avati sottrae il ricordo di Laura (che incarna una zia del regista che aveva vissuto quest'esperienza da giovane) all'oblio del tempo (nessuno era rimasto indietro a ricordare, così quella loro gita poteva essere dimenticata per sempre recita il narratore esterno del film) consegnandolo per sempre all'immaginario cinematografico.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia    1914: l'Italia sull'orlo della guerra.

Geografia   L'Appennino tosco-emiliano.