Il grande Blek
TITOLO ORIGINALE | Idem |
REGIA | Giuseppe Piccioni |
SOGGETTO E SCENEGGIATURA | Maura Nuccetelli, Giuseppe Piccioni |
FOTOGRAFIA | Alessio Gelsini (colori) |
MONTAGGIO | Angelo Nicolini |
MUSICA | Lele Marchitelli e Danilo Rea |
INTERPRETI | Roberto De Francesco, Sergio Rubini |
PRODUZIONE | Domenico Procacci per la Vertigo Film |
DURATA | 106' |
ORIGINE | Italia, 1987 |
REPERIBILITA' | Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE | Biennio-Triennio |
PERCORSI | Linea d'ombra Momenti di gioventù/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società |
TRAMA
Ascoli, anni sessanta-settanta. Yuri è un bambino che legge fumetti, colleziona le figurine Panini, fa giri in vespa col fratello maggiore e compie marachelle con i compagni di scuola. Yuri diventa un adolescente che ascolta musica, bighellona al bar, fa le vacanze in autostop, s'impegna politicamente e ha le prime esperienze d'amore, finché un giorno decide di lasciare tutto e parte per Roma. TRACCIA TEMATICAIl film crea uno sfondo d'epoca fortemente caratterizzato: canzoni, eventi politici e sportivi, trasmissioni televisive, mode e letture, tutto è cronologicamente sintonizzato sugli anni sessanta-settanta.
Il panorama psicologico ed esistenziale dei giovani protagonisti, per quanto insistentemente inserito in questo preciso contesto storico, acquista connotazioni universali ed extratemporali: l'irrequieta ansia di novità, il gusto dell'anticonformismo, il grande valore attribuito all'amicizia, i primi approcci amorosi e soprattutto la paura di crescere, di invecchiare e di morire.
Dopo la morte dell'amico Razzo, Yuri decide di partire, di superare la linea d'ombra che separa la prima giovinezza dall'età adulta: è una scelta dolorosa ma avvertita come necessaria.
VALUTAZIONE CRITICARegista formatosi attraverso il linguaggio pubblicitario,
Piccioni riversa nel suo film, di evidente matrice autobiografica, gli stilemi tipici dei moderni video-clip: rapidità di montaggio, assenza di dialoghi per far spazio alla musica, molteplicità di inquadrature diverse. Quando Il grande Blek ricorre a questi procedimenti propone il meglio di sé: pensiamo alla bella sequenza a episodi che in breve ma efficace sintesi racconta la quotidianità dei protagonisti.Il film risulta invece un po' schematico e prevedibile nella caratterizzazione dei personaggi e nella rievocazione ambientale, afflitta da eccessi di stereotipo e da una troppo scoperta indulgenza alla retorica del come eravamo.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia, Storia dell'arte, Educazione musicale
Gli eventi, la moda, la musica degli anni sessanta e sessanta.