Un mondo perfetto

TITOLO ORIGINALE

A Perfect World

REGIA

Clint Eastwood

SCENEGGIATURA

John Lee Hancock

FOTOGRAFIA

Jack N. Green (colori)

MONTAGGIO

Joel Cox

MUSICA

Lennie Niiehaus

INTERPRETI

Kevin Costner, Clint Eastwood,, Laura Dern

PRODUZIONE

Malpaso

DURATA

138'

ORIGINE

USA, 1993

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

L'uomo e il bambino

Incontro con l'altro/Diversità/Uomo e Società

 

TRAMA

Novembre 1963, dalle parti di Dallas. Butch evade dalla prigione e prende in ostaggio un bambino, Philip. A caccia dell'uomo si pone il ranger Red, intenzionato ad evitare un epilogo tragico della vicenda. Tra Butch, che vorrebbe raggiungere l'Alaska, e il bambino si crea intanto amicizia e complicità. Raggiunti dagli inseguitori, Butch viene ucciso dagli agenti federali,nonostante l'opposizione di Red.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film ripropone un tema tradizionale di tanto Cinema americano di genere carcerario, cioè quello della fuga impossibile verso un'utopica isola felice (in questo caso l'Alaska, in altri si trattava del Messico o dei mari del sud).

Tra il fuggiasco e il bambino nasce un'inconsueta amicizia legata alla proiezione nel fanciullo dei propri traumi infantili da parte del malvivente e nel malvivente il fanciullo vede una specie di supplente del padre, con cui poter coronare il proprio desiderio di lasciare un opprimente ambiente familiare.

Tormentato il personaggio del ranger, interpretato dal regista Eastwood, che esprime la sua sincera volontà di salvare la vita al suo antagonista del cui triste destino si sente parzialmente responsabile, come rappresentante di un sistema poliziesco incapace di prevenire il crimine. Nulla potrà contro la brutale e insensata volontà di uccidere dell'agente federale.

L'ambientazione nel novembre del 1963 permette di operare un preciso riferimento all'assassinio del presidente Kennedy, avvenuto proprio in quei giorni e cui allude il tragico epilogo del film, attribuendo ad esso il valore simbolico della fine dell'illusione della Nuova Frontiera.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il film intreccia con sapienza ed equilibrio il registro drammatico con la dimensione dell'analisi psicologica. Il legame tra il comportamento e gli orizzonti morali dei personaggi si delinea sempre più chiaro col progredire dell'azione.

L'ambientazione prevalentemente agreste sembra alludere al genere western (particolarmente caro al regista), cui richiama il parallelo allusivo tra il moderno caravan argentato e la carovana dei pionieri che attraversarono un secolo prima la stessa prateria diretti verso la Frontiera (quella cui si richiamava lo stesso presidente Kennedy nel suo programma politico). E sempre al western riporta il bivacco notturno come momento privilegiato in cui ritrovare una dimensione più umana e confidenziale.

Eccezionale per l'intensità emotiva che produce la sequenza finale, collegata alla misteriosa immagine iniziale, che solo ora assume un chiaro valore anticipatorio nel segno dell'inesorabilità di un destino di sconfitta.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia    L'assassinio del presidente Kennedy e il suo programma di Nuova Frontiera.