Storia d'amore

TITOLO ORIGINALE Idem
REGIA Francesco Maselli
SOGGETTO E SCENEGGIATURA Francesco Maselli
FOTOGRAFIA Maurizio Dell'Orco (colori)
MUSICA Giovanna Salviucci Marini
MONTAGGIO Carla Simoncelli
INTERPRETI Valeria Golino, Blas Roca-Rey, Livio Panieri, Luigi Diberti
PRODUZIONE Carlo Tuzii per Pont Royal Film Tv, Istituto Luce Italnoleggio e Rai 3
DURATA 109'
ORIGINE Italia, 1986
REPERIBILITA' Homevideo/Cineteca Pacioli
INDICAZIONE Triennio
PERCORSI

Mélo

L'amore/La condizione adolescenziale e giovanile/Uomo e Società

 

TRAMA

Bruna si sveglia in piena notte per andare a lavorare in un'impresa di pulizie e Sergio, che lavora ai mercati generali, ha gli stessi orari. Si incontrano, si innamorano e progettano di andare a vivere insieme. Qualche tempo dopo, però, Bruna incontra Mario, un sedicenne che fa il cameriere in una latteria, e se ne innamora istantaneamente. Lasciato Sergio, va a vivere in una casa abbandonata con Mario. Il suo ex-ragazzo non riesce a dimenticarla e la va a trovare e Bruna decide di ospitarlo. Inizia così un sodalizio a tre, nel quale l'amicizia fra Mario e Sergio diventa sempre più esclusiva, sino ad emarginare Bruna, che inaspettatamente si uccide.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film è un' esplorazione dell'universo giovanile di borgata a metà degli anni ottanta, nel tentativo di decifrare novità e cambiamenti rispetto al passato da parte di un regista impegnato politicamente e da sempre attento a ciò che si muove nella società.

Maselli ha voluto occuparsi di giovani proletari che lavorano (duramente) non delinquono e non si drogano (in polemica con un sociologismo allora imperante interessato solo alla devianza), ma che nemmeno si occupano di politica (come i giovani degli anni settanta).

Emerge prima di tutto la soluzione nettamente anticonformista (certamente non borghese) che Bruna realizza dando vita ad una strana famiglia a tre, in questo entrando in conflitto con la tradizionale mentalità paterna, incapace, nonostante le intenzioni, di accettare la scelta della figlia.

E' indubbio che Bruna emerge come il personaggio centrale del film, con la sua carica di vitalità, la sua intelligenza e il suo coraggio. Incapace di riservare a sé sola la felicità raggiunta ne fa partecipe anche Sergio, perché tale è la sua carica di umanità che sarebbe uno spreco riservarla a una sola persona.

Forse schiacciata dal peso di un'utopia troppo in anticipo sui tempi e incapace di gestire le implicazioni sui rapporti interpersonali che essa comporta, turbata da un'intesa tra maschi che tende ad escluderla, sceglie un suicidio sulle cui motivazioni profonde non viene data risposta.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Maselli è un regista politicamente schierato a sinistra e questa sua appartenenza si è spesso riversata nelle sue opere, se non attraverso temi di immediato spessore politico, tramite l'esplorazione della condizione borghese impietosamente denudata nella sua meschinità e nel suo vuoto morale.

Con Storia d'amore si misura con la realtà giovanile e proletaria delle borgate romane degli anni ottanta, cioè con un universo distante dalla sua formazione e dalle sue esperienze e lo fa sospendendo ogni giudizio. Ci racconta una storia (non solo d'amore) che ci lascia più interrogativi che risposte. Il suo bagaglio di appassionato militante della sinistra storica gli serve a poco di fronte ad un orizzonte mentale e comportamentale che sfugge alle classificazioni e alle categorie cui la teoria politica lo ha abituato.

Il film si orienta su due diversi piani stilistici, uno realista tramite il quale si delinea la dimensione sociale e antropologica della vicenda (il lavoro, il quartiere, la famiglia di Bruna), teso soprattutto a sottolineare la quotidiana fatica lavorativa e lo scarto generazionale che complica i rapporti fra genitori e figli, l'altro per così dire espressionista, che cerca cioè di deformare la realtà per creare atmosfere sospese o indecifrabili (è il caso dell'apparizione in controluce di Mario e dell'enigmatico suicidio finale).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia      A) La condizione giovanile nelle borgate proletarie di Roma negli anni ottanta.

                B) Dall'impegno politico degli anni sessanta e settanta al riflusso degli anni ottanta.