Polanski Roman

Polonia (1933)

Di famiglia ebraica, quando i nazisti invadono la Polonia nel 1939, viene rinchiuso con i genitori nel ghetto di Cracovia, dove rimarrà ben presto solo e dovrà lottare, ancora bambino, per sopravvivere. Sarà questa un’esperienza fondamentale, che ne segnerà profondamente la personalità artistica e le concezioni morali nel senso di instillare in lui quel senso pessimistico   dell’esistenza umana e dell’agire sociale che costituisce l’essenza più autentica della sua ispirazione. Si laurea alla scuola di regia di Lodz e nel 1962 gira la sua opera prima Il coltello nell’acqua, che lo segnala all’attenzione della critica europea. L’anno dopo lascia la Polonia e si stabilisce in Francia. Con film come Repulsion (1965) e Cul de sac (1966) ottiene ampi riconoscimenti, segnalandosi per la sua geniale capacità di reinventare il genere orrifico, senza ricorrere alle truculenze e alle mostruosità del genere, ma lavorando sull’approfondimento della dimensione assurda e surreale della realtà quotidiana. Nel 1968, trasferitosi in america, dirige Rosemary’s Baby, nel quale satanismo e nevrosi si mescolano in un ambiguo e inquietante intreccio. L’anno dopo la sua vita viene segnata dalla tragedia di Bel Air (un sobborgo lussuoso di Hollywood): la moglie Sharon Tate, incinta di suo figlio, è trucidata da alcuni appartenenti ad una setta satanica. Questo tremendo episodio accentua la sua pessimistica visione del mondo e molti dei film successivi sono dominati da un cupo sentimento di oppressione e scacco esistenziale, incarnato da perdenti predestinati che tentano invano di opporsi al destino di sconfitta che incombe su di loro. Non sempre Polanski ricorre alle modalità del genere orrifico, anzi negli anni Settanta predilige storie “realistiche” (Chinatown (1974), L’inquilino del terzo piano (1977) e Tess (1979)), per ricercare in esse di far emergere lo schema a lui caro dell’individuo schiacciato da una società disumana e ingiusta (che sostituisce il ruolo tipico del mostro dell’horror). E’ il mondo degli uomini, insomma, che ci condanna all’infelicità e alla sofferenza, frustrando ogni tentativo di rivolta. Questo assunto ritorna prepotentemente nel suo ultimo film Il pianista (2002), che vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes, in cui rievoca la sua infanzia nel ghetto e lo sterminio antisemita di cui fu personalmente vittima, riflettendo ancora una volta sull’incombere del Male sull’umanità e sull’incalzante meccanismo di persecuzione che esso è in grado di mettere in atto.

 

Il coltello nell’acqua 1962

Le più belle truffe del mondo (ep. La collana di diamanti) 1963

Repulsion 1965

Cul de sac 1966

Per favore..non mordermi sul collo 1967

Rosemary’s Baby 1968

Macbeth 1971

Che? 1972

Chinatown 1974

L’inquilino del terzo piano 1977

Tess 1979

Pirati 1986

Frantic 1988

Luna di fiele 1992

La morte e la fanciulla 1994

La nona porta 1999

Il pianista 2002

Oliver Twist 2005                                               (*Filmografia completa)