Ritratto di signora

TITOLO ORIGINALE

Portrait of a Lady

REGIA

Jane Campion

SOGGETTO

Dal romanzo di Henry James

SCENEGGIATURA

Laura Jones

FOTOGRAFIA

Stuart Dryburg (colori)

MUSICA

Woiciech Kilar

MONTAGGIO

Veronika Jenet

INTERPRETI

Nicole Kidman, John Malkovich, Barbara Hershey, John Guilguid, Shelley Winters, Shelley Duvall

PRODUZIONE

Propaganda Films

DURATA

137'

ORIGINE

USA, 1996

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Donne tutte sole

La condizione femminile/Uomo e Società

 

TRAMA

Inghilterra, Italia, 1872-1876. Isabel Archer è una ricca ereditiera, giovane e bella. Proveniente dagli Stati Uniti arriva in Europa intenzionata a conoscere il mondo senza impegni e legami sentimentali e per questo respinge le proposte matrimoniali di numerosi corteggiatori altolocati. Fa però la conoscenza di Madame Merle, una signora di quarant'anni ancora affascinante, che pilota subdolamente l'incontro della ragazza con Gilbert Osmond, un americano dai gusti raffinati che vive a Firenze, ex-amante della Merle, da cui ha avuto una figlia, e interessato alla ricca dote di Isabel. La giovane, che ignora questi retroscena, rimane vittima del fascino di Osmond e accetta di sposarlo. Col tempo si rende conto dell'indole prevaricatrice e autoritaria del marito e della trama in cui è caduta.

 

TRACCIA TEMATICA

Isabel Archer è vittima della contraddizione che affligge la classe sociale cui appartiene: quella tra l'aspirazione a uno stile di vita raffinato all'insegna di un elevato gusto artistico ed estetico e la necessità di disporre di molto denaro per sostenere questa esigenza (con il conseguente ricorso a mezzi tutt'altro che nobili per procurarselo). E' significativo che all'origine dell'inganno nel quale rimane irretita ci sia il richiamo della musica (Madame Merle l'attrae suonando il piano) e il fascino intellettuale di Osmond (meno giovane e piacente dei suoi pretendenti) nel contesto accattivante della suggestiva Firenze. Isabel è vulnerabile perché subisce fortemente il richiamo di una mitologia romantica (l'esotismo del viaggio in Africa e il gusto squisito di cui fa sfoggio Osmond) che la porta alla rimozione dei suoi desideri più autentici (la sequenza dell'affiorare dei fantasmi erotici).

L'ultima immagine la blocca emblematicamente su una soglia. Isabel deve scegliere se assolvere ai propri doveri coniugali e tornare dal marito (l'ingresso in casa come simbolo di rassegnata accettazione del vincolo matrimoniale) o cedere al richiamo della riconquistata libertà (il giardino innevato come simbolo di una dimensione naturale libera da costrizioni sociali).

 

VALUTAZIONE CRITICA

La Campion dissemina la superficie apparentemente calligrafica del film (la ricostruzione d'epoca è accurata e minuziosa nell'attenzione al dettaglio e al particolare) di segnali e indizi destinati a mettere in crisi la compostezza della messinscena e la fedeltà al modello letterario. Inquadrature angolate e inclinate, movimenti di macchina inusuali (a contraddire la rigida e un po' stucchevole perfezione degli arredamenti e dei comportamenti), illuminazione che contrappone tenebrosi interni claustrofobici a solarità accecanti (l'inautenticità delle convenzioni e l'ariosità della natura), fantasie visive anacronistiche (la sintesi del viaggio in Africa di Isabel ricalcato sugli albori di un cinematografo non ancora inventato), la visualizzazione dei desideri nascosti della ragazza (le carezze dei suoi pretendenti), il prologo con l'immagine di tante adolescenti dei nostri giorni (un voler sottolineare la distanza fra il presente e la materia trattata, ma forse anche un domandarsi quante Isabel ipotetiche ci siano fra di loro) sono tutte invenzioni trasgressive destinate a turbare e stupire lo spettatore, ridestandolo da una visione troppo pigra e passiva. La regista, insomma, ha adeguato la forma del film al conflitto vissuto dalla protagonista tra la sottomissione al puritano moralismo dell'epoca e la pulsione a seguire i propri istinti.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Lingua inglese     Confronto tra il film e il romanzo di James.

Storia dell'arte     L'arte italiana e il mondo anglosassone.