Il cammino della speranza

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Pietro Germi

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Pietro Germi, Federico Fellini, Tullio Pinelli

FOTOGRAFIA

Leonida Barboni (bianconero)

MUSICA

Carlo Rustichelli

MONTAGGIO

Rolando Benedetti

INTERPRETI

Raf Vallone, Elena Varzi, Saro Urzì

PRODUZIONE

Lux-Film

DURATA

107'

ORIGINE

Italia, 1950

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Lamerica Leuropa Litalia

Problemi dell'immigrazione e della multietnicità/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica/Uomo e Società

 

Dopoguerra amaro

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Sicilia, immediato secondo dopoguerra. La chiusura di una zolfatara mette sul lastrico i minatori. Ciccio, un contrabbandiere di emigranti clandestini, li convince a tentare la fortuna in Francia, facendosi consegnare i soldi che sono rimasti loro. A Roma, però, Ciccio si dilegua e i poveri emigranti rimangono senza guida. Alcuni decidono di ritornare, altri di proseguire: per quest'ultimi si prospetta un viaggio difficile e rischioso.

 

TRACCIA TEMATICA

Alla base della dolorosa scelta degli zolfatari siciliani di tentare la via dell'emigrazione c'è il venir meno della speranza nella lotta (l'abbandono delle miniere dopo giorni d'occupazione) e nella possibilità di riscatto sociale attraverso l'impegno politico (mentre l'oratore parla di fronte ad una folla sparuta e perplessa, Ciccio convince i minatori disoccupati della necessità di lasciare la propria terra). Miseria e rassegnazione sono le cause che spingono a cercare fortuna all'estero in un periodo in cui nel nostro paese non si erano ancora verificate le condizioni per una migrazione interna. L'Italia che fa da sfondo alla peregrinazione delle famiglie siciliane è ancora una nazione preindustriale e contadina (significativa la parentesi padana, dove si scatena la più classica delle guerre tra poveri).

Al desolante scenario iniziale di avvilente degrado e alle difficoltà di un viaggio che mette gli ignari isolani a contatto con le brutture del mondo (l'idea di una maledizione che incombe su di loro) si contrappone il rasserenante ottimismo del finale (il sole dopo la tempesta) all'insegna della fratellanza fra gli uomini.

 

VALUTAZIONE CRITICA

In sintonia con i dettami dell'allora imperante neorealismo Germi sembra assumere i presupposti di un'idea di Cinema incentrata sul rispecchiamento fedele della realtà colta nei suoi aspetti di più dolente sofferenza umana generata dall'ingiustizia sociale. Ma il regista travalica queste premesse e contamina i canoni narrativi e stilistici neorealisti con suggestioni e riferimenti di diversa provenienza, che si connettono alla letteratura verista (la coralità verghiana, il senso del fato incombente, la donna perduta compagna del bandito), alla tradizione popolare orale (il duello rusticano tra Saro e Vanni sembra uscire dal repertorio di un cantastorie) e folcloristica (canzoni dialettali e balli collettivi), ad un gusto figurativo di grande cura formale (la raffinata composizione dell'immagine, soprattutto nelle inquadrature iniziali) e ad un astratto umanitarismo universale (il finale atto di generosità dei doganieri).

Una pluralità di richiami che fece parlare all'epoca della mancanza di una sufficiente compattezza espressiva, ma che la più recente critica (postmoderna) potrebbe rivalutare in nome di un'apprezzata capacità registica di costruire il film sull'assemblaggio di differenti citazioni attinte dall'immaginario.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia     A) Le condizioni del nostro paese nell'immediato dopoguerra, con particolare riferimento alla Sicilia.

               B) L'emigrazione italiana nella storia dell'Ottocento e del Novecento.

Geografia    La Sicilia e l'attività mineraria delle zolfatare.

Italiano     Il verismo.

Diritto     L'attuale legislazione relativa all'immigrazione illegale extracomunitaria in Italia.