Germi Pietro
Italia (1914-1974)
Entra al Centro Sperimentale di Cinematografia con l'intento di diventare attore (ruolo che del resto eserciterà in film propri e di altri), per poi passare dietro la macchina da presa come regista. Il suo film d'esordio è Il testimone del 1946, ma le opere cui deve l'inizio della celebrità e della considerazione critica sono In nome della legge (1949) e Il cammino della speranza (1950), film che s'inseriscono nell'ambito del neorealismo a sfondo meridionalista, anche se l'innegabile impegno civile che li caratterizza si coniuga con una spiccata tendenza al romanzesco e al melodramma. Negli anni cinquanta è la volta di pellicole che affrontano in chiave realista il tema della famiglia, come Il ferroviere (1956) e L'uomo di paglia (1958). Nel 1962 con il grande successo Divorzio all'italiana cambia ancora registro, passando alla feroce e pungente satira di costume, ai limite della farsa grottesca. I film successivi, per quanto costruiti sempre con intelligenza e graffiante sarcasmo, rimarranno al di sotto di questo capolavoro della commedia all'italiana anni sessanta. Regista piuttosto isolato, alieno dal riconoscersi in correnti e movimenti, ha comunque partecipato alle fasi più importanti del Cinema italiano del dopoguerra, immettendovi il piglio deciso del proprio moralismo e un vigoroso senso del ritmo narrativo.
Il testimone 1945
Gioventù perduta 1947
In nome della legge 1949
Il cammino della speranza 1950
Il Brigante di Tacca di Lupo 1952
La presidentessa 1952
Gelosia 1953
Il ferroviere 1956
L'uomo di paglia 1958
Un maledetto imbroglio 1958
Divorzio all'italiana 1962
Sedotta e abbandonata 1964
Signore e signori 1966
Serafino 1968
La castagne sono buone 1970
Alfredo Alfredo 1972