Quarto potere
TITOLO ORIGINALE |
Citizen Kane |
REGIA |
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SOGGETTO E SCENEGGIATURA |
Herman J. Mankiewicz, Orson Welles |
FOTOGRAFIA |
Gregg Toland (bianconero) |
MUSICA |
Bernard Herrmann |
MONTAGGIO |
Mark Robson, Robert Wise |
INTERPRETI |
Orson Welles, Joseph Cotten |
PRODUZIONE |
Orson Welles per Mercury Productions |
DURATA |
119' |
ORIGINE |
USA, 1941 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Quarto Potere Stampa-Giornalismo/Mass-Media/Uomo e Società |
TRAMA
Charles Forster Kane, magnate della stampa statunitense, prima di morire ha pronunciato la parola Rosabella. Un giornalista inizia un'indagine per scoprire il significato di questo termine, venendo a contatto con le persone più importanti della vita del grande capitalista. La biografia di Kane viene così ricostruita attraverso le più diverse testimonianze, dall'addio alla sua famiglia adottiva all'acquisto del primo giornale, dalla scalata fallita alla presidenza della repubblica alla reclusione volontaria nella fastosa villa di Xanadu. Alla fine della sua ricerca il giornalista ha ripercorso le fasi salienti della vita di Kane, ma non ha scoperto nulla su Rosabella.
TRACCIA TEMATICA
Quarto potere è incentrato sull'analisi della controversa personalità di Kane, figura emblematica del capitalismo americano, in grado di produrre enormi concentrazioni di ricchezza e di potere, specie quando all'intraprendenza e allo spirito d'iniziativa si abbinano cinismo e spregiudicatezza.
Kane non è solo il padrone assoluto della carta stampata, ma anche un protagonista della vita pubblica statunitense, che cerca di condizionare attraverso il controllo e la manipolazione dell'informazione (La gente pensa quello che io voglio che pensi dice Kane), sullo sfondo dell'intreccio tra politica, potere economico e affarismo che caratterizza la società americana.
Parallelamente all'immagine pubblica di Kane il film esplora la sua dimensione umana e privata, segnata da una sfrenata propensione ad una narcisistica megalomania che lo porta a circondarsi di un kitsch sfarzoso e opprimente e dal fallimento della sua vita sentimentale e dei rapporti d'amicizia. Kane muore solo e infelice, rimpiangendo la slitta della sua infanzia, simbolo di un'innocenza irreparabilmente perduta.
VALUTAZIONE CRITICA
Quarto potere è considerato uno dei più grandi capolavori della storia del Cinema, anche se alla sua uscita nel 1941 non incontrò i favori del pubblico e suscitò violente polemiche a causa delle allusioni alla sua persona che pensò di intravedere nel film William Randolph Hearst, magnate della stampa americana.
Welles ci racconta la storia di Kane attraverso una frantumazione narrativa basata sull'uso del flashback (assolutamente nuova per quegli anni) e della focalizzazione interna, che condanna lo spettatore ad un sapere parziale e spesso inattendibile (che ci costringe a riflettere sulla relatività del concetto di verità), salvo poi svelarci l'enigma di Rosabella attraverso una splendida carrellata (oggettiva irreale) che spezza il soggettivismo della memoria per esaltare il potere dell'arte cinematografica di penetrare nei misteri dell'animo umano assai più di qualunque inchiesta giornalistica.
Quarto potere è anche un film in cui Welles sperimenta con eccezionali risultati espressivi una serie di novità tecniche e linguistiche, come la profondità di campo, la marcata angolazione delle inquadrature, la sintesi di lunghe frazioni temporali in pochi secondi, il grandangolo che deforma la percezione spaziale, la manipolazione delle immagini così da farle sembrare veri cinegiornali. Si direbbe che la storia della comunicazione di massa e l'insieme degli stili cinematografici della prima metà del Novecento confluiscano e si rimescolino in modo geniale e mirabile in questo straordinario capolavoro.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia La figura di William Randolph Hearst, magnate della stampa americana.