Nato il quattro luglio

TITOLO ORIGINALE

Born on the Fourth of July

REGIA

Oliver Stone

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di Ron Kovic

SCENEGGIATURA

Oliver Stone, Ron Kovic

FOTOGRAFIA

Robert Richardson (colore)

MUSICA

John Williams

INTERPRETI

Tom Cruise, Caroline Kava, Willem Dafoe, Tom Berenger

PRODUZIONE

A. Kitman Ho & Ixtlan per Universal

DURATA

136'

ORIGINE

USA, 1990

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Triennio

PERCORSI

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Antimilitarismo, pacifismo/Uomo e Società

 

Guerra del Vietnam

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

1967. Ron Kovic, figlio di una famiglia di operai cattolici di sentimenti patriottici, parte per il Vietnam. Durante un'azione di combattimento è ferito alla schiena e diventa paraplegico. Al suo ritorno in patria è ricoverato in uno squallido ospedale dove più che curato è angariato e mortificato. Sempre più depresso Ron si lascia andare alla deriva, degradandosi in vario modo, finché non diventa un militante del movimento dei reduci contro la guerra. Nel 1976 Ron scrive un libro autobiografico da cui è stato tratto il film.

 

TRACCIA TEMATICA

L'educazione di Ron, fin dalla più tenera età, è ispirata ai valori della tradizione, a cominciare dal culto della famiglia, della religione e della patria. Ad esso si affiancano in uno stretto rapporto di integrazione e reciproca dipendenza il mito della forza fisica e del coraggio (alimentato in chiave patriottica e militarista dalle stesse istituzioni scolastiche), un anticomunismo viscerale e un puritanesimo moralistico generatore di repressione sessuale (la madre inorridisce di fronte ad una copia di Playboy trovata nella camera del ragazzo). Nulla di strano se il giovane Ron concepisce il suo arruolamento nei marines come una logica prosecuzione dei suoi guerreschi giochi infantili (l'essere, poi, nato il 4 luglio, festa nazionale degli americani, conferisce al suo entusiasmo patriottico una dimensione fatale).

Nelle risaie del Vietnam misura immediatamente la differenza fra la realtà e ciò che aveva immaginato: il nemico è sfuggente ed inafferrabile e gli americani uccidono donne e bambine, egli stesso, anziché compiere il tanto atteso e sperato atto di eroismo, finisce per ammazzare un suo commilitone (a significare che forse gli americani combattono contro se stessi). Con il ritorno a casa inizia per Ron un travagliato ripensamento della giustezza delle motivazioni della guerra parallelamente al crescere in seno alla società civile della contestazione all'intervento in Vietnam. La tragedia della guerra vietnamita diventa per lui e la sua generazione un'esperienza di radicale rifiuto dell'ideologia precedentemente assimilata (Ti sei bevuto tutte quelle cazzate gli dice l'amico hippy e Ron Rinuncerei a tutti i miei ideali pur di riavere il mio corpo tutto intero) per approdare ad una piena presa di coscienza pacifista e antimilitarista e per l'opinione pubblica americana di quegli anni la prima traumatica messa in discussione dell'immagine che degli Stati Uniti era stata acriticamente e fanaticamente costruita (cioè di una grande potenza incaricata di difendere nel mondo gli ideali di giustizia e libertà).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Esponente di punta del Cinema americano democratico di impegno civile, egli stesso soldato in Vietnam, Stone dirige il suo secondo film sull'argomento (il primo era stato nel 1986 Platoon), confermando il medesimo intreccio tra spiccata dimensione spettacolare e intento didascalico.

Le parti migliori risultano quelle dedicate alla rievocazione dell'ambiente che fa da sfondo alla formazione di Ron bambino e adolescente (girate con un vecchio sistema in Technicolor per riprodurre i colori e le atmosfere degli anni Cinquanta), dove con efficace sintetismo il regista riesce a delineare il sostrato antropologico e culturale dell'ingenua innocenza del protagonista, e le sequenze belliche tradotte in termini di allucinatoria visionarietà e nelle quali l'uso del controluce riduce le immagini ad ombre e profili (non si sa più chi sia il nemico e l'amico), conferendo loro una dimensione surreale che ben esprime il senso di un incubo pauroso. Troppo sbilanciate, invece, nel senso del facile effettismo, ricercato con l'ostentata esibizione della degradazione morale, le parti dedicate alla pulsione autodistruttiva di Ron, e dell'enfasi retorica, quelle che raccontano la sua maturazione e il seguente impegno pacifista.

Come spesso accade nei suoi film, anche in questa pellicola Stone accusa una certa difficoltà a dominare con misura ed equilibrio una materia narrativa incandescente per densità di temi e vastità di implicazioni.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                    A) La Guerra del Vietnam.

B) Il movimento di opposizione alla guerra negli USA.

C) La figura reale di Ron Kovic.