Orizzonti di gloria

TITOLO ORIGINALE

Paths of Glory

REGIA

Stanley Kubrick

SOGGETTO

Dall'omonimo romanzo di Humphrey Cobb

SCENEGGIATURA

Stanley Kubrick, Calder Willingham, Jim Thompson

FOTOGRAFIA

George Krause (bianconero)

MUSICA

Gerald Fried

MONTAGGIO

Eva Kroll

INTERPRETI

Kirk Douglas, Ralph Meeker, Adolphe Menjou, George Macready, Wayne Morris, Richard Anderson, Joseph Turkel, Timothy Carey

PRODUZIONE

Harris-Kubrick Productions/Bryna Productions

DURATA

86'

ORIGINE

USA, 1957

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Antimilitarismo, pacifismo/Uomo e Società

 

Prima guerra mondiale

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Prima Guerra Mondiale, fronte occidentale, 1916. Il generale Broulard incarica il generale Mireau di prendere il formicaio, inespugnabile postazione tedesca. Mireau affida l'attacco al colonnello Dax. Questi guida i suoi uomini verso le trincee nemiche, ma i soldati vengono decimati e l'attacco fallisce. Mireau getta la responsabilità del mancato successo sulla codardia dei soldati ed esige, come punizione esemplare, la fucilazione di tre uomini della compagnia. Il colonnello Dax si assume l'incarico di difendere al processo i tre imputati. L'esito del procedimento è, però, già deciso.

 

TRACCIA TEMATICA

Orizzonti di gloria costituisce una delle più spietate denunce antimilitariste della storia del Cinema. I soldati diventano carne da cannone per soddisfare l'ambizione degli alti comandi, ansiosi di successi e promozioni. Ogni considerazione strategica (il formicaio è con tutta evidenza un baluardo inespugnabile) passa in seconda linea rispetto all'ansia di protagonismo dei generali, preoccupati solo di conquistare qualche brandello di gloria. I tre poveri disgraziati condannati a morte non sono che il capro espiatorio dell'irresponsabile inettitudine dei loro comandanti.

Ma la riflessione del film va oltre, dilatandosi a sottolineare come le differenze di classe fra le gerarchie e i soldati semplici (l'aristocrazia e l'alta borghesia da una parte e il popolo dall'altra) si concretizzano nell'abissale distanza fra le lussuose dimore dei detentori del Potere e le fangose e malsane trincee dei subalterni.

Inoltre il sontuoso palazzo settecentesco dove si svolge il processo diventa simbolo della convinzione illuministica di realizzare una società più giusta sulle ceneri dell'oscurantismo medioevale. Kubrick celebra, così, la sarcastica irrisione dell'illusione progressista e razionalistica che con il sostegno della ragione l'umanità potesse superare la barbarie e l'inciviltà.

 

VALUTAZIONE CRITICA

La regia di Kubrick mette in atto una serie di procedimenti linguistici funzionali ad esprimere sul piano formale il suo punto di vista morale e ideologico sulla vicenda narrata. Il frequente uso della carrellata frontale e laterale (la visita di Mireau alle trincee, l'attacco al formicaio, il rituale della fucilazione) realizza la figura ossimorica del movimento immobile (la storia e con essa l'umanità sembra muoversi, ma in realtà è un movimento a vuoto che condanna a non spostarsi dal punto di partenza di un primitivo e preistorico istinto di distruzione), l'uso del grandangolo (la sala del processo, la sequenza della fucilazione) restituisce un'immagine allucinata e deformata della realtà in sintonia con la folle ottica militarista che guida il destino dei protagonisti, la costrizione dei personaggi in spazi ristretti e oscuri (la prigione dei condannati a morte e i cunicoli delle trincee) comunica un soffocante senso di claustrofobica assenza di vie d'uscita, la simmetrica ed equilibrata costruzione delle inquadrature si sintonizza sull'ossessione ritualistica di un mondo (quello militare) dominato in realtà dal caotico disordine della legge del più forte.

L'ostinato divieto opposto per lungo tempo dalla censura francese (solo negli anni settanta il pubblico transalpino poté vederlo) e l'ostilità degli americani alla distribuzione negli USA dimostrano quanto il film sia andato a colpire un nervo scoperto della mentalità militarista.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia          A) La Prima Guerra Mondiale.

B) La Francia nel conflitto.

C) La guerra di trincea.

D) La corte marziale e i processi per codardia e diserzione nel corso della Prima Guerra Mondiale.