Paisà

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Roberto Rossellini

SOGGETTO

Victor Haines, Marcello Pagliero, Sergio Amidei, Federico Fellini, Roberto Rossellini, Vasco Pratolini

SCENEGGIATURA

Sergio Amidei, Roberto Rossellini, Federico Fellini

FOTOGRAFIA

Otello Martelli (bianconero)

MUSICA

Renzo Rossellini

MONTAGGIO

Eraldo da Roma

INTERPRETI

1° episodio: Carmela Sazio, Robert van Loon

2° episodio: Dots M. Johnson, Alfonsino Pasqua

3° episodio: Gar Moore, Maria Michi

4° episodio: Harriet White, Renzo Avanzo

5° episodio: Williams Tubbs, Newell Jones

6° episodio: Dale Edmonds, Robert Van Loel

PRODUZIONE

Rossellini per OFI/Foreign Film Production Inc./Capitani Film

DURATA

124'

ORIGINE

Italia, 1946

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Italia in guerra

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

1°episodio. Sicilia, 1943. Gli americani sono sbarcati in Sicilia. Carmela e il soldato Joe si trovano di notte in un torrione abbandonato: mentre Joe confessa la sua nostalgia per la propria famiglia viene colpito da un cecchino tedesco. Quando arriva una pattuglia tedesca uccide anche la ragazza.

2°episodio. Napoli, 1943. Uno scugnizzo ruba un paio di scarpe ad un soldato americano di colore. Questi lo insegue fin nel tugurio nel quale abita e qui, di fronte alla squallida miseria della sua abitazione, gli lascia le scarpe.

3°episodio. Roma, 1944. Francesca, una prostituta, passa la notte con un soldato americano ubriaco che non ricorda di essere già stato con lei tempo prima.

4°episodio. Firenze, 1944. Una giovane infermiera inglese attraversa con un amico la città spaccata in due dal fronte alla ricerca dell'uomo che ama.

5° episodio. Appennino tosco-emiliano, 1944. Tre cappellani militari si fermano in un monastero: uno è cattolico, l'altro protestante, il terzo ebreo.

6° episodio. Polesine, 1944. Un gruppo di partigiani e paracadutisti alleati vengono braccati dalle pattuglie tedesche.

 

TRACCIA TEMATICA

Il film risale geograficamente l'Italia al seguito delle truppe americane (Paisà, cioè compaesano, è il nome con cui i siciliani indicavano i soldati americani di origine italiana e per estensione tutti i militari alleati), illustrando le fasi dell'avanzata alleata con immagini documentaristiche e quindi autentiche. Questo è il versante più propriamente storico del film, che storico (nel senso di appartenenza al genere omonimo) non può essere considerato. La storia, infatti, rimane sullo sfondo e l'attenzione del regista si sposta su una cronaca incentrata su episodi marginali, ininfluenti sugli sviluppi del conflitto. E' il risvolto umano e morale di questi piccoli eventi segnati dal dolore e dalla sofferenza (fa eccezione l'episodio appenninico del convento, rasserenante parentesi di pace) ad interessare il regista, che ricerca nel particolare un significato che tende a sfuggire di fronte al generale. Rossellini, insomma, tralascia le grandi ideologie e i grandi ideali che, pure, hanno avuto un ruolo importante nello svolgimento della Guerra Mondiale, per far emergere attraverso più storie individuali quel tanto di angoscia, disperazione, morte, amore, tristezza, che sempre si colloca nelle pieghe della grande Storia.

Quella grande tragedia collettiva che è stata la Seconda Guerra Mondiale (e di cui le immagini dei cinegiornali ci offrono la dimensione pubblica) si trasforma in Paisà in tragedia quotidiana e privata, fatta di gente comune che cerca di rivendicare la propria umanità offesa dalla catastrofe della guerra.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Paisà è uno dei vertici del Cinema neorealista. Girato a ridosso degli avvenimenti di cui parla, con mezzi di fortuna ed attori non professionisti, sullo sfondo di scenari assolutamente reali (pensiamo al valore di documento che per l'epoca potevano assumere le miserabili grotte di Napoli), in uno stile asciutto ed essenziale, il film cerca di ridurre al minimo lo scarto tra finzione e realtà (pensiamo al trapassare, a volte non ben percettibile, dalle immagini documentarie del cinegiornale a quelle del set).

A differenza della maggior parte delle altre pellicole neorealiste dell'epoca, però, Paisà non è un film di denuncia, che si inserisce nel presente per incidere in chiave riformista sulle condizioni sociali del paese evidenziando i gravi problemi del dopoguerra. Se proprio in esso si vuole individuare un significato superiore che travalichi la pura cronaca dei fatti e che li inserisca in un'unitaria visione del mondo, occorre rifarsi alla sensibilità religiosa del regista, che avverte la necessità di manifestare la propria fede in una trascendenza che dia all'umanità una rinnovata speranza di amore e di pace. Lo sguardo che Rossellini rivolge al mondo sofferente non è freddo e distaccato (nonostante la dichiarata oggettività della poetica neorealista), ma ispirato ad un sentimento di profonda pietà e partecipazione che vuole riscoprire nella cronaca quotidiana il riproporsi dell'itinerario cristiano di morte e redenzione. Alla morte dei singoli protagonisti (sia anche una morte morale come quella della prostituta Francesca, o civile, come quella dello scugnizzo napoletano) si contrappone una qualche forma di riscatto, che può essere rappresentato dall'avanzata degli alleati che accelera la fine del conflitto, dalla comprensione compassionevole del soldato americano, dal dolore di un'innamorata che piange sul corpo esanime dell'uomo amato (in una posa in cui qualcuno ha visto un'allusione alla Pietà di Michelangelo), dall'americano che ha voluto condividere la sorte dei partigiani massacrati mentre avrebbe potuto salvarsi come prigioniero di guerra (forse un riferimento al sacrificio di Cristo, che si è fatto uomo per condividerne la condizione e salvarlo).

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                    A) La Seconda Guerra Mondiale.

B) La campagna d'Italia e la Resistenza.

C) L'Italia meridionale e centrale dopo la Liberazione.