Via col vento

TITOLO ORIGINALE

Gone With the Wind

REGIA

Victor Fleming

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di Margaret Mitchell

SCENEGGIATURA

Sidney Howard

FOTOGRAFIA

Ernest Haller, Ray Rennahan (colori)

MUSICA

Max Steiner

MONTAGGIO

Hal C. Kern, James E. Newcom

INTERPRETI

Clarke Gable, Vivien Leigh, Leslie Howard, Olivia De Havilland

PRODUZIONE

Selznick International Pictures Production/Metro Goldwyn Mayer

DURATA

225’

ORIGINE

USA, 1939

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Guerra di Secessione Americana

Ottocento/Cinema e storia

 

TRAMA

Georgia, 1860. Rossella, capricciosa figlia di un piantatore di cotone, vive con la famiglia nella bella tenuta di Tara.Corteggiata da tutti, ama il cugino Ashley, che, però, si sposa con Melania. Per ripicca Rossella diventa la moglie del fratello di Melania, che muore subito in battaglia nella Guerra di Secessione appena scoppiata. Ad Atlanta, dove la vedova Rossella si è recata con Melania incinta, le due donne vengono messe in salvo dal saccheggio nordista della città da Rhett, un avventuriero in cerca di fortuna. Finita la guerra Rossella si addossa il compito di risollevare la proprietà di Tara, distrutta dai saccheggi e oberata dalle tasse, e per ottenere i soldi di cui ha urgente bisognoso sposa per interesse Frank, ricco proprietario di una segheria. Ucciso quest’ultimo da una spedizione del Ku Klux Klan, Rossella torna di nuovo vedova e, pur essendo ancora innamorata di Ashley, questa volta sposa Rhett, arricchitosi con una serie di speculazioni nel corso della guerra. Il matrimonio tra i due, però, non è felice e dopo la morte di una figlia e la fine di una seconda gravidanza, Rhett, che non si è mai sentito amato, decide di abbandonare la moglie. Rossella è rimasta ancora una volta sola, ma adesso è intenzionata a dare una svolta alla propria vita.

 

TRACCIA TEMATICA

Per il ricco ceto latifondista del sud, che traeva le proprie ricchezze dallo sfruttamento del lavoro schiavista delle piantagioni, la Guerra di Secessione (1861-1865) ha un drammatico valore periodizzante, ponendo fine ad un’età entrata nell’immaginario sudista come un mitico periodo di floridezza e serenità (l’inizio del film ci immerge proprio in questa atmosfera di incantata beatitudine). Sul microcosmo dorato di Tara irrompe brutale la Storia e per Rossella (che nella sua gioiosa e spensierata vitalità rappresenta assai bene questo angolo privilegiato di mondo) finisce l’innocenza ed inizia un doloroso e traumatico impatto con la realtà. Il suo è un percorso iniziatico che la trasforma da adolescente egocentrica e vanitosa in una donna matura e dalla forte tempra morale, consapevole e orgogliosa delle proprie radici rurali tanto da riscoprire in esse la ragione profonda dell’ esistenza.

Fortemente orientati in senso simbolico gli altri personaggi: Ashley, aristocratico nel portamento e nei modi, incarna la perfetta figura del gentiluomo del sud, Melania, diafano contraltare di immacolata ingenuità e bontà della vacuità di Rossella, le virtù muliebri dell’angelo del focolare, Rhett, dietro la spavalda sicurezza di sè e la spregiudicatezza tutta nordista del suo senso degli affari, esprime una propensione molto americana per il rischio e l’avventura (Ho un debole per le cause perse, dice quando decide di arruolarsi).

 

VALUTAZIONE CRITICA

Via col vento è il kolossal per eccellenza del Cinema americano e, forse, il film più famoso della storia del Cinema. Massimo campione d’incassi fino agli anni settanta (ma c’è chi sostiene che a tuttoggi detenga il primo posto), esso è stato oggetto di culto per più di una generazione (numerose le riedizioni nel corso degli anni) e per molti studiosi rappresenta l’espressione più significativa dell’industria hollywoodiana dell’epoca d’oro. La storia della sua lavorazione (il grande impegno del produttore Selznick, considerato come il vero autore, la scelta degli attori, l’alternarsi di diversi registi, la complessa realizzazione degli scenari, ecc..) ha alimentato una sterminata pubblicistica e un’aneddotica in bilico fra realtà e leggenda.

Le corde e i registri messi in atto dalla pellicola sono numerosi e tutti risolti all’insegna dell’eccesso e dell’enfasi: si passa dall’elegia nostalgica per il vecchio sud destinato al tramonto (si pensi al clima felice di Tara prima della guerra e al commovente tema musicale) al tono accentuatamente melodrammatico delle scene madri sul versante sentimentale-amoroso, dall’uso marcatamente espressionista, ai limiti del kitsch, del colore (Via col vento è uno dei primi film a colori della storia del Cinema e risente, quindi, della necessità di colpire e suggestionare lo spettatore su questo piano di novità) all’altisonante ed epica magniloquenza delle sequenze dedicate allo sfondo storico (pensiamo soltanto al movimento di macchina che partendo da Rossella sale a scoprire una folla di feriti nella piazza di Atlanta o all’incendio della città).

Un gusto certo incline alla retorica ed alla grandiosità, ma che non impedisce al film di conservare, anche a distanza di anni, un solido vigore narrativo e di esercitare quel fascino che è tipico delle opere che, pur non essendo eccelse, hanno segnato un’epoca.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia            La Guerra di Secessione americana (1861-1865).

Letteratura inglese             Confronto fra il film e il romanzo omonimo di M.Mitchell.

Geografia                 La Georgia ed Atlanta.