Il prefetto di ferro

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Pasquale Squitieri

SOGGETTO

Dal romanzo omonimo di Arrigo Petacco

SCENEGGIATURA

Ugo Pirro, Arrigo Petacco

FOTOGRAFIA

Silvano Ippoliti (colori)

MUSICA

Ennio Morricone

MONTAGGIO

Ruggero Mastroianni

INTERPRETI

Giuliano Gemma, Claudia Cardinale, Stefano Satta Flores, Francisco Rabal

PRODUZIONE

Gianni Hecht Lucari per Rizzoli Film

DURATA

110’

ORIGINE

Italia, 1977

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE Triennio

PERCORSI

Mafia

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Anni Venti, Sicilia. Il fascismo si sta consolidando in Italia e il nuovo regime decide di inviare il prefetto Cesare Mori in Sicilia per debellare la mafia e il banditismo. Ricorrendo a metodi particolarmente duri e spietati, Mori ottiene dei significativi successi contro briganti locali e capimafia minori. Quando, però, inizia ad indagare sui collegamenti esistenti tra l’organizzazione mafiosa e gli interessi di importanti gerarchi fascisti del posto, a Roma si decide di nominarlo senatore per allontanarlo dall’isola.

 

TRACCIA TEMATICA

Mori è l’indiscusso eroe del film. Di lui si evidenziano le grandi doti di integrità morale e coraggio. Contro un nemico tradizionalmente radicato nel territorio come il banditismo (retaggio atavico delle genti siciliane) ed un altro avversario, più insidioso e moderno, oltreché più mimetico e colluso con i poteri dello Stato, come la mafia, il prefetto di ferro scende con spregiudicatezza sul terreno dello scontro diretto, sordo ad ogni richiamo alla moderazione (che gli viene anche dal pur fido maggiore Spano). Se tutti i responsabili delle forze dell’ordine, che in epoche diverse si sono succeduti contro la malavita organizzata, avessero adottato la stessa inflessibile intransigenza (sembra suggerci il film), forse la mafia sarebbe stata da tempo sconfitta. La sua adesione al fascismo va più interpretata come una convinzione che il nuovo regime potesse portare ad una riaffermazione dei poteri dello Stato che non una condivisione della sua natura antipopolare ed antidemocratica.

La pellicola, tuttavia, pur nella celebrazione del personaggio Mori, non dimentica di sottolineare le radici economico-sociali del fenomeno mafioso, individuandole nel secolare sottosviluppo materiale e culturale dell’isola, dove la miseria e la degradazione di immense masse di diseredati diventano terreno di coltura per l’omertà e il consenso nei confronti della mafia (è il personaggio di Anna che si fa interprete di questa esigenza). Senza affrontare, insomma, il problema dell’arretratezza storica dell’isola (aspetto del tutto trascurato da Mori) difficilmente si può sconfiggere in modo definitivo la criminalità che l’opprime.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Il prefetto di ferro è certamente uno dei migliori film di Squitieri, per come il regista riesce a raggiungere un consistente spessore spettacolare (ritmo incalzante, incisiva costruzione narrativa, forte concentrazione drammatica, suggestive scenografie e ambientazioni, belle sequenze di massa), tale da ricordare i film d’azione hollywoodiani. Le analogie con il genere western appaiono evidenti (i cavalli, le sparatorie, i banditi, ecc…) ed anche il personaggio del prefetto Mori sembra ritagliato, nella totale mancanza di complessità psicologica, sul modello dell’eroe tutto d’un pezzo del cinema americano. Le cose migliori vanno ricercate su questo versante, a cominciare dall’intensa sequenza dell’assedio alla cittadella dove si nasconde il bandito Albanese.

Più debole, invece, la parte dedicata all’analisi storico-sociologica. Troppo spiegata e parlata (ed esposta anche in modo un po’superficiale ed affrettato), essa mal si integra nel tessuto di un film essenzialmente dominato da altre esigenze. Il registro epico-avventuroso, insomma, sembra più consono alle corde di Squitieri, che non quello politico e civile.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia              A) Il brigantaggio in Sicilia

                        B) La mafia nella storia della Sicilia

                        C) Il fascismo nel meridione d’Italia

                        D) La figura del prefetto Mori

                        E) La mafia oggi