TITOLO ORIGINALE | Idem |
REGIA |
|
SOGGETTO |
Dal Libro The Kennedy Tapes. Inside the White House During the Cuban Missile Crisis di Ernest R. May e Philip D. Zelikow |
SCENEGGIATURA |
David Self |
FOTOGRAFIA |
Andrzej Bartkowiak (colori) |
MUSICA |
Trevor Jones |
MONTAGGIO |
Conrad Buff IV |
INTERPRETI |
Kevin Costner, Bruce Greenwood, Steven Culp, Dylan Baker, Henry Strozier |
PRODUZIONE |
Marc Abraham, Peter O. Donald, Armyan Bernstein, Kevin Costner, Kevin O’Donnel |
DURATA |
145’ |
ORIGINE |
USA, 2000 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Triennio |
PERCORSI |
Guerra Fredda/Terrore nucleare/Maccartismo Novecento/Cinema e Storia |
Ottobre 1962. I sovietici preparano l’installazione di missili a testata nucleare sull’isola di Cuba. Gli Stati Uniti, ritenendosi minacciati, intimano all’Urss di non portare a compimento il progetto. Mentre le navi sovietiche con a bordo i missili destinati a Cuba stanno navigando sull’isola, il presidente americano John Kennedy, insieme al suo staff di collaboratori, vive dei giorni di grande tensione cercando di evitare che il mondo precipiti in un conflitto nucleare.
Al centro della rievocazione di questi tredici giorni del 1962, nel corso dei quali si profilò sul nostro pianeta l’ombra della terza guerra mondiale, è collocata la figura del presidente statunitense John Kennedy (il più amato dagli americani), investito della pesante responsabilità di gestire una crisi drammatica. L’eroe del film è lui, personaggio rappresentato a tutto tondo, costretto a districarsi fra pulsioni e sollecitazioni opposte e in particolare a contrastare le frenesie belliciste delle alte sfere militari, propense all’uso della forza, cercando di raggiungere un accordo con i sovietici e di salvare la pace.
Appare evidente, in questa caratterizzazione positiva del personaggio Kennedy, l’anima democratica ed antimilitarista del film, autorevolmente rappresentata dall’attore Kevin Costner (notoriamente collocato su posizioni progressiste ed anche produttore della pellicola) che interpreta il ruolo del consigliere più autorevole del presidente, insieme a lui impegnato a contrastare ogni irresponsabile avventurismo. Di quest’ultimo personaggio si vuole sottolineare soprattutto la spiccata identità patriottica e nazionale espressa in modo esemplare dal cittadino medio statunitense, i cui valori (attaccamento alla famiglia, solido senso etico, fedeltà alla nazione, spirito di sacrificio) Costner simboleggia degnamente sin dall’inizio del film durante il rito (molto americano) del Breakfast che riunisce tutta la famiglia.
Thirteen Days non può non rimandare al film di O. Stone JFK e proprio l’attore Costner, che lì interpretava il ruolo del procuratore Garrison, grande ammiratore del defunto Kennedy e intenzionato ad imporre la verità sul suo assassinio, costituisce l’elemento d’unione fra le due pellicole. Come nel film di Stone, anche qui si opta per un montaggio dinamico e incalzante, che alterna immagini in bianconero con immagini a colori, inserendo anche molti documenti d’epoca, e per l’uso di attori che assumono il volto di uomini celebri (operazione questa sempre in bilico sul kitsch). La struttura spazio-temporale appare, tuttavia, semplificata rispetto al ben più complesso e frammentato modello citato, concentrandosi su pochi giorni e basandosi sull’alternanza interno (la sala del consiglio di difesa della Casa Bianca a Washington) -esterno (l’isola di Cuba e il Mar dei Carabi che la circonda) e, sul primo versante (l’interno), sulla contrapposizione fra colombe (Kennedy e i suoi più stretti collaboratori) e falchi (i generali impazienti di attaccare) e, sul secondo (esterno), sul confronto-scontro tra le due superpotenze USA-URSS.
Ne consegue un impianto narrativo che produce tensione e alimenta il coinvolgimento dello spettatore. La fedeltà storica (continuamente richiamata da riferimenti precisi e puntuali) si mescola all’incidere incalzante e ansiogeno del thriller, in un connubio di indubbia efficacia spettacolare.
Storia A) La Guerra Fredda
B) La crisi dei missili del 1962
C) La rivoluzione cubana
D) La presidenza Kennedy