Donaldson Roger

Australia (1945)

Emigra a 19 anni in Nuova Zelanda, dove lavora come fotografo per poi passare alla televisione, dove dirige film pubblicitari. Esordisce con il lungometraggio Sleeping Dogs del 1977. Il film che lo rende famoso a livello internazionale è Il Bounty (1984), terza versione della celeberrima vicenda dell’ammutinamento della nave britannica e girato con capitali americani, che si distingue per offrire una versione in parte inedita dei fatti e più veritiera rispetto alle pellicole precedenti. Ormai pienamente integrato nel sistema hollywoodiano Donaldson dirige film piuttosto convenzionali e commerciali, legati ai canoni dei generi codificati. E’ il caso del giallo-spionistico Senza via di scampo (1987), un altro rifacimento di un film degli anni Quaranta, del road-movie gangsteristico Getaway (1994), altro rifacimento ancora, questa volta del ben più famoso film di S. Peckinpah, del catastrofico Dante’s Peak (1997). Ultimamente si è cimentato in Thirteen Days (2000), un’accurata ricostruzione storica della crisi dei missili di Cuba del 1962. Tipico esempio di regista puro esecutore di progetti altrui e quindi privo di una caratterizzazione autoriale secondo il modello statunitense, Donaldson ha comunque sempre dimostrato di saper offrire un prodotto medio di dignitosa qualità e di buona tenuta spettacolare. Da un conterraneo di registi come Jane Campion e Peter Weir, tuttavia, era lecito aspettarsi di più di questo anonimo appiattimento sullo standard medio dell’industria hollywoodiana.

 

Sleeping Dogs 1977

Il Bounty 1984

Senza via di scampo 1987

Cocktail 1988

Cadillac Man 1990

Getaway 1994

Dante’s Peak 1997

Thirteen Days 2000

La regola del sospetto 2002

The Recruit 2003