Austria (1906)

Dopo aver svolto varie attività, fra cui il giornalista e il ballerino, entra nel mondo del Cinema come sceneggiatore, lavorando a questo titolo negli studi cinematografici UFA di Berlino. Con l'avvento del nazismo in Germania, in quanto ebreo, è costretto ad emigrare negli Stati Uniti come molti suoi colleghi mitteleuropei. A Hollywood trova modo di mettersi in evidenza nella stesura di parecchie sceneggiature, prima di passare alla regia nel 1942 con Frutto proibito, una gustosa commedia che rivela la particolare predisposizione di Wilder per questo genere cinematografico, consacrato ad altissimi livelli in America proprio dal suo connazionale E. Lubitsch. Negli anni successivi, tuttavia, dirige molte pellicole drammatiche, prima di tornare in modo definitivo alla commedia. E' il caso di autentici capolavori come il noir La fiamma del peccato (1944) e il mélo Viale del tramonto (1950). Con Sabrina del 1954 si chiude praticamente la parentesi seria della sua carriera e si apre la stagione delle grandi commedie brillanti, che attraverso gioielli come A qualcuno piace caldo (1959) e Prima pagina (1974) arriva sino a Buddy, Buddy (1981), destinato probabilmente a rimanere il suo ultimo film. Indipendentemente dal genere in cui si è cimentato (dramma o commedia) Wilder ha sempre condotto una pungente e graffiante critica della società americana, di cui ha saputo disvelare con grande padronanza narrativa e impareggiabile senso dell'allusione metaforica l'ipocrisia e la corruzione morale, attraverso temi come la precarietà dell'identità personale, il cinismo dei meccanismi del potere, il desiderio inconsulto di ricchezza e successo.

Buddy, Buddy 1981                                                (*Filmografia completa)