Okinawa

TITOLO ORIGINALE

Halls of Montezuma

REGIA

Lewis Milestone

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Michael Blankfort

FOTOGRAFIA

Winton C. Hoch, Harry Jackson (colore)

MUSICA

Sol Kaplan

INTERPRETI

Richard Widmark, Jack Palace, Reginald Gardiner, Karl Malden

PRODUZIONE

Robert Bassler per 20th Century Fox

DURATA

110'

ORIGINE

USA, 1951

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Biennio-Triennio

PERCORSI

Seconda Guerra Mondiale

Novecento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Isola di Okinawa tra Formosa e il Giappone, 1945. Gli americani si apprestano a sferrare l'attacco decisivo al Giappone agonizzante. La conquista dell'isola di Okinawa è molto importante dal punto di vista strategico e gli Stati Uniti vi preparano un massiccio sbarco. I giapponesi la difendono strenuamente contando sul lancio di missili le cui basi di lancio gli americani non riescono ad individuare. Quest'ultimi resterebbero bloccati sulla spiaggia, se un manipolo di soldati coraggiosi non catturasse un gruppo di prigionieri dai quali verrà la soluzione del mistero della postazione missilistica giapponese.

 

TRACCIA TEMATICA

Okinawa, girato non durante o immediatamente dopo la fine della guerra ma nel 1951, si discosta in modo visibile, anche se non totale, dall'impostazione esclusivamente propagandistica e celebrativa che il genere bellico aveva assunto durante il conflitto.

Questo film, infatti, pur dando spazio al valore dell'eroismo individuale e dello spirito di sacrificio del combattente per l'affermazione dei principi di libertà e democrazia, sottolinea maggiormente l'aspetto di insensatezza della guerra e la sofferenza morale e psicologica che essa provoca sul soldato. Vi troviamo, così, alcuni elementi che diventeranno tipici dello sviluppo in senso apertamente antimilitarista del genere stesso: il senso di stanchezza spinto quasi sino al rifiuto nei confronti della guerra, lo stato di crescente nevrosi, la paura, l'incombere ineluttabile della morte e la straziante sofferenza dell'agonia, l'allucinato fanatismo degli ufficiali giapponesi, l'insensibilità degli alti comandi per il fattore umano.

Dopo che Milestone (regista non nuovo a confrontarsi con il Cinema antimilitarista: suo il famoso classico del genere All'Ovest niente di nuovo del 1931) ha privilegiato ampiamente per tutto il film questa inquietante dimensione di angoscia, l'enfasi trionfalistica del finale appare piuttosto posticcia, più un omaggio dovuto e obbligato che una convinta adesione all'esaltazione patriottica.

 

VALUTAZIONE CRITICA

Okinawa propone alcune caratteristiche tipiche del bellico americano dell'immediato dopoguerra (quando esso era un genere che riscuoteva notevole fortuna presso il pubblico e quindi ne venivano prodotti parecchi esemplari), a cominciare dall'uso di spezzoni filmati presi da documentari preesistenti (che supplivano all'impossibilità, per questi film prevalentemente a basso costo, di realizzare grandi scenografie belliche), sino all'utilizzazione di attori non famosissimi (anche se alcuni poi lo sarebbero diventati, come Richard Widmark e Karl Malden), dalla declamazione retorica alla demonizzazione del nemico (qui in particolare descritto in una duplice chiave: il fanatico da una parte, il guitto senza dignità dall'altra).

Ma i pregi del film vanno ricercati nella sua capacità di proporsi con alcune scelte espressive e narrative di indubbia originalità, capaci (come detto sopra) di mettere parzialmente in crisi il modello cinematografico di riferimento: l'insistenza a circoscrivere l'azione in spazi ristretti (gli angusti interni della nave, il mezzo da sbarco, il comando dei marines squassato in continuazione dai missili, le buche dove si accalcano i soldati) che comunicano un senso di oppressiva claustrofobia, l'uso di colori marcati che conferiscono tonalità surreali alle immagini, le circostanze in cui muoiono alcuni personaggi, più frutto di un destino inesorabile che di una motivata dinamica di causa-effetto (pensiamo su tutte alla morte dell'ex-studente del capitano), le situazioni di frustrazione e disagio esistenziale che alcuni militari vivevano nella precedente vita civile.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                  A) La Seconda Guerra Mondiale.

                            B) La Battaglia del Pacifico.