San Michele aveva un gallo

TITOLO ORIGINALE

Idem

REGIA

Paolo e Vittorio Taviani

SOGGETTO

Dalla novella Il divino e l'umano di Lev Tolstoj

SCENEGGIATURA

Paolo e Vittorio Taviani

FOTOGRAFIA

Mario Masini (colore)

MUSICA

Benedetto Ghiglia

MONTAGGIO

Roberto Perpignani

INTERPRETI

Giulio Brogi

PRODUZIONE

Giuliani G. De Negri Per la RAI

DURATA

90'

ORIGINE

Italia, 1971

REPERIBILITA'

Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Questione sociale

Ottocento/Cinema e Storia

 

TRAMA

Intorno al 1870, Italia. Un anarchico internazionalista di estrazione borghese, Giulio Manieri, tenta di provocare un'insurrezione in un paese dell'Italia centrale. La popolazione, però, anziché sostenere i rivoltosi li respinge e gli anarchici vengono sopraffatti dall'esercito. Manieri è condannato a morte per essere poi graziato di fronte al plotone d'esecuzione. La sua pena è tramutata in ergastolo e per l’anarchico inizia una lunga prigionia che trascorre da solo in una minuscola cella. Durante un trasferimento in barca nella laguna verso un’altra prigione, s'imbatte in un'imbarcazione che trasporta alcuni detenuti socialisti. Intreccia con loro una lunga discussione nel corso della quale si rende conto che l'anarchismo sta per essere soppiantato da nuove teorie e metodi di lotta. Sconfortato da questa consapevolezza, decide di morire.

 

TRACCIA TEMATICA

Sotto forma di un apologo (personaggi e fatti non sono reali, ma soltanto storicamente verosimili) il film mette a confronto due diverse concezioni di lotta politica in vista della realizzazione di una società più giusta. Giulio Manieri incarna il socialismo anarchico, insofferente di ogni forma di gerarchia e di progetto a lunga scadenza e proteso all'immediata conquista del potere attraverso l'insurrezione armata: si tratta di una visione spontaneistica e fortemente volontaristica della lotta di classe, incentrata sulla pratica clandestina e lo scontro frontale con lo Stato; il gruppo di prigionieri politici dell'altra barca simboleggia, invece, il socialismo scientifico d'ispirazione marxista che, sulla base di una visione gradualista del divenire storico, assume tempi più lunghi per la rottura rivoluzionaria ed indica nella lotta legalitaria per le riforme e nel partito politico fortemente organizzato gli strumenti privilegiati d'azione. Nella sua solitudine ed isolamento Manieri esprime la crisi irreversibile del movimento anarchico nella società italiana di fine secolo, mentre i giovani socialisti rappresentano la parallela crescita di un movimento operaio ormai svincolato dalle perdenti illusioni del passato.

In quale delle due barche stanno i registi? Apparentemente in quella dei nuovi socialisti, più razionali e concreti dell'idealista Manieri, più di lui al passo coi tempi e con le nuove esigenze della modernità industriale che avanza, ma probabilmente essi indicano la necessità di una terza barca nella quale la generosa tensione verso l'utopia dell'anarchico possa fondersi con il lucido realismo dei socialisti.

 

VALUTAZIONE CRITICA

I fratelli Taviani propongono la loro idea di Cinema dialettico (basato cioè sulla contrapposizione di elementi di difficile conciliazione) sia dal punto di vista dei contenuti, sia della forma. Da una parte la vicenda ci propone la figura dominante del conflitto (anarchici-Stato, certezze-dubbi, realtà-fantasia, oggettività-soggettività, maturità-regressione infantile, passato- presente, ideologia anarchica-ideologia socialista), dall'altra lo stile realizza il sovrapporsi e lo scontrarsi di codici e registri espressivi assai lontani tra di loro (contrasto immagine-musica, realismo-teatralità, interni-esterni, monologo-dialogo, staticità-movimento). Ne esce un film asciutto e nudo, che fa della povertà produttiva una risorsa, dalle scenografie di scarna e disadorna essenzialità, dalle brusche ellissi e che non concede niente all'identificazione emotiva dello spettatore. E questo perché l'obiettivo dei Taviani non è quello di porgere al pubblico una pedagogica e didascalica lezione di Storia che individui con chiarezza dove stanno la ragione e il torto, la giustizia e l'ingiustizia (secondo quello che era il modello prevalente del Cinema politico e civile degli anni Settanta), bensì quello di provocare crisi e di far riflettere, senza dare risposte definitive e rassicuranti.

Un film forse aspro e difficile, indubbiamente legato al vivace dibattito politico degli anni in cui fu realizzato, ma di spiccata originalità artistica e di grande pregio intellettuale.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia                      A) L'Italia nella seconda metà dell'Ottocento.

                                B) Il movimento anarchico e socialista.

Letteratura straniera                 Confronto fra la novella di Tolstoj e il film.