Spartacus
TITOLO ORIGINALE |
Idem |
REGIA |
|
SOGGETTO |
Dal romanzo omonimo di Howard Fast |
SCENEGGIATURA |
Dalton Trumbo |
FOTOGRAFIA |
Russell Metty (colori) |
MUSICA |
Alex North |
MONTAGGIO |
Robert Lawrence |
INTERPRETI |
Kirk Douglas, Lawrence Olivier, Jean Simmons, Charles Laughton, Peter Ustinov, John Gavin, Tony Curtis |
PRODUZIONE |
Bryna Productions |
DURATA |
196' |
ORIGINE |
USA, 1960 |
REPERIBILITA' |
Homevideo/Cineteca Pacioli |
INDICAZIONE |
Biennio/Triennio |
PERCORSI |
Cinema e Storia |
TRAMA
Roma, I secolo A.C.. Lo schiavo tracio Spartaco arriva alla scuola per gladiatori di Capua, dove decine di suoi simili vengono addestrati per combattere negli spettacoli del circo. Provocati dalla richiesta del generale Licinio Crasso di assistere ad un duello improvvisato per soddisfare la curiosità sua e del suo corteggio, i gladiatori si ribellano guidati da Spartaco. La rivolta si allarga a macchia d'olio e migliaia di schiavi di tutta Italia si uniscono a lui nella speranza di lasciare la penisola e riconquistare la libertà. Le navi dei pirati che avrebbero dovuto trasportarli in oriente, però, non arrivano e ai ribelli non resta che affrontare le poderose legioni romane. Gli schiavi vengono sconfitti e Spartaco viene crocifisso sulla via Appia insieme ai suoi seguaci catturati.
TRACCIA TEMATICA
La figura di Spartaco è stata assunta dal movimento operaio e marxista di inizio secolo come uno dei primi esempi di lotta di classe nella storia dell'umanità e soprattutto come simbolo dell'ansia di libertà dei poveri e diseredati di tutto il mondo e di tutte le epoche. Non a caso lo sceneggiatore Dalton Trumbo venne condannato per le sue simpatie di sinistra durante il Maccartismo e dopo anni di pseudonimi poté finalmente firmare con il suo nome questo film.
Lo schema proposto ricalca queste premesse ideologiche e divide nettamente i personaggi in oppressi (positivi) e oppressori (negativi). I primi esprimono ideali di giustizia, libertà, amore, solidarietà (riecheggiando quello che di lì a poco sarà lo spirito del cristianesimo: di qui l'allusione suggerita dalla crocifissione finale di Spartaco), i secondi rappresentano il brutale dominio del Potere (uguale a se stesso in tutte le età), qui incarnato soprattutto dalla figura di Crasso, miscuglio di sadismo e raffinata mollezza.
L'attore-produttore Kirk Douglas sovrappose a questa interpretazione classista un’ulteriore contrapposizione, di natura extratestuale in quanto basata sull'assegnazione dei ruoli dei romani ad attori inglesi e di quelli degli schiavi ad attori americani, che allude alla Guerra Civile Americana.
Come si vede ogni intento di rigorosa ricostruzione storica della guerra servile del I secolo A.C. viene sopraffatto da ben altre esigenze.
VALUTAZIONE CRITICA
Spartacus non può essere considerato del tutto un film di Kubrick, anzi lo è solo in minima parte, visto che il egli non partecipò alla stesura della sceneggiatura e intervenne solo dopo che il regista designato Anthony Mann abbandonò il set a causa di dissapori con Kirk Douglas.Se si esclude la sequenza della battaglia (stupenda nei geometrici movimenti che le truppe romane disegnano sul terreno) e le scenografie degli interni romani (che nella loro fredda e marmorea monumentalità richiamano il distaccato cinismo del Potere), ben poco rimane dell'inconfondibile stile kubrickiano.
Per il resto nel film prevale una concezione spettacolare che rientra pienamente nella tradizione del kolossal hollywoodiano, proteso a rivisitare la storia esaltandone la dimensione epica e romanzesca e trasferendo anacronisticamente nel passato modi di pensare e di parlare dell'epoca moderna.
RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI
Storia A) La guerra servile.B) La figura di Spartaco nella tradizione del movimento marxista.