I cancelli del cielo

TITOLO ORIGINALE

Heaven's Gate

REGIA

Michael Cimino

SOGGETTO E SCENEGGIATURA

Michael Cimino

FOTOGRAFIA

Vilmos Zsigmond (colori)

MUSICA

David Mansfield

MONTAGGIO

Tom Rolf, William Reynolds, Lisa Fruchtman, Gerald Greenberg

INTERPRETI

Kris Kristofferson, Cristopher Walken, John Hurt, Sam Waterston, Joseph Cotten, Jeff Bridges, Isabelle Huppert

PRODUZIONE

Partisan Productions per United Artists

DURATA

150'

ORIGINE

USA, 1980

REPERIBILITA'

Homevideo/Cineteca Pacioli

INDICAZIONE

Classe quinta

PERCORSI

Nascita di una nazione

Ottocento/Cinema e Storia

 

Lamerica, Leuropa, Litalia

Problemi dell'immigrazione e della multietnicità/Razzismo, intolleranza, immigrazione, società multietnica

 

TRAMA

Stati Uniti, seconda metà dell'Ottocento. Nel 1870 si tiene a Harvard la cerimonia di chiusura dell'anno accademico: tra i neolaureati ci sono James Averill e William Irvin. Entrambi appartenenti a famiglie ricche, scelgono strade diverse. Averill diventa sceriffo federale nella contea di Johnson nel Wyoming, dove difende una comunità d’immigrati dall'Europa dell'est minacciata nella propria esistenza dalla potente associazione di allevatori del posto, Irvin, invece, difende proprio gli interessi di quest’ultimi in qualità di avvocato. Quando gli allevatori decidono di fare ammazzare da sicari 125 immigrati compresi in una lista da loro compilata, inizia lo scontro tra i due vecchi amici. Nell'elenco delle persone da eliminare c'è anche Ella, una giovane prostituta francese, amata da Averill. Intanto lo sceriffo organizza gli immigrati per lo scontro decisivo con i killer degli allevatori. La battaglia è furiosa e cruenta e alla fine interviene l'esercito per sedare il combattimento. Agli immigrati viene concesso di lavorare le loro terre, mentre Averill ed Ella partono per rifarsi una vita altrove.

 

TRACCIA TEMATICA

Il contesto storico in cui si inserisce la vicenda è quello del conflitto tra allevatori e coltivatori nelle terre dell'ovest per il controllo e lo sfruttamento del territorio. Scontro che spesso è stato risolto con la forza, in un quadro di sostanziale assenza di un potere statale in grado di far rispettare la legge e di istituzioni locali prevalentemente asservite alla parte più forte. A questa situazione di antagonismo sociale si aggiunge nel film il tema della diversità etnica, essendo la comunità di agricoltori proveniente dall'Europa dell'est espressione di un flusso migratorio successivo a quello originario anglosassone, cui si ricollegano, invece, gli allevatori.

L'incipit all'università, segnato dalla solenne e festosa cerimonia di fine anno accademico, richiama l'idea di una fiduciosa ed ottimistica attesa di un futuro pieno di speranza e di un generoso ed idealistico slancio giovanile, che è parte costitutiva del cosiddetto sogno americano, cioè della convinzione di vivere nel migliore dei mondi e poter realizzare in esso ogni sogno e progetto. Il brusco stacco temporale che da Harvard ci porta nel Wyoming assume il significato di un traumatico risveglio in una realtà di violenza e ingiustizia, dove sulle capacità individuali prevale l'arbitrio e la prepotenza di chi detiene il potere economico e può quindi schiacciare il più debole.

E' la dimensione disumana e barbarica della storia americana nascosta dalla trasfigurazione mitologica del Cinema western che il film di Cimino ci rivela, mostrandoci le dinamiche di sopraffazione che stanno alla base della costruzione della nazione americana.

 

VALUTAZIONE CRITICA

I cancelli del cielo costituisce un caso quasi unico di pellicola commercialmente fallimentare. Costato 30 milioni di dollari dell'epoca (10 più del previsto) ne incassò soltanto uno e mezzo, portando al fallimento la casa di produzione United Artists. Immediatamente ritirato dalla circolazione, è stato sottoposto ad un rimaneggiamento, con tagli e rimontaggi vari, che ne hanno ridotto la durata originaria che raggiungeva quasi le quattro ore.

Queste traversie hanno determinato un'accentuazione del carattere già discontinuo e squilibrato della pellicola, che dal punto di vista narrativo manca di fluidità e compattezza denunciando lungaggini e prolissità e strutturandosi secondo una divisione in capitoli forse troppo pronunciata.

Alcuni critici hanno visto, tuttavia, in questi difetti i pregi più autentici di un film che, proprio in quanto vuole essere una specie di amara riflessione sul fallimento del sogno americano, si contrappone anche alla tradizionale compattezza narrativa del Cinema classico hollywoodiano, disgregandone e sfilacciandone insieme lo stile linguistico e l'impalcatura ideologica (rassicurante e apologetica per quel che concerne i valori di riferimento della società americana). Oltre a ciò va apprezzata anche la capacità di offrire un interessante affresco socio-antropologico della società della frontiera e del pionierismo (confrontando con efficacia l'atmosfera sognante del college che ospita i rampolli delle classi dominanti con la misera materialità quotidiana degli immigrati) e la malinconica vena crepuscolare che attraversa il film.

Assolutamente straordinarie le sequenze di massa, in particolare il ballo collettivo nei cortili dell’università, spettacolare e scenografico come un musical, e la battaglia finale di grande respiro epico.

 

RIFERIMENTI INTERDISCIPLINARI

Storia      A) Gli Stati Uniti nella seconda metà del XIX secolo

                B) La colonizzazione dei territori dell’Ovest.

      C) I processi migratori negli USA del XIX secolo

Geografia      Il Wyoming